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Non la classica ricetta! Ecco i brownies alla cannabis light di Weedy Point!

Vedendo in questo periodo molto di voi svagarsi ai fornelli con tante varietà di pietanze, Weedy Point ha voluto cimentarsi in qualcosa che stuzzicherà il vostro palato e la vostra curiosità….e il risultato è stato sublime….

Ecco a voi i brownies di cannabis light!

Come si preparano?

Gli edibili alla cannabis light sono davvero un modo interessante per assumere i cannabinoidi. Perché, per prima cosa, ingerire marijuana light garantisce un effetto molto intenso e duraturo che altre tipologie di assunzione non danno; in seconda battuta c’è la possibilità di abbinare alla cannabis il cioccolato, già di per sé una splendida e gustosissima idea. Per questo motivo, Weedy Point ha deciso di darvi la sua ricetta preferita per il dolce d’eccellenza fatto con la nostra pianta preferita: impariamo a cucinare i brownies al cioccolato e cannabis (l’effetto mediante ingestione di solito inizia a manifestarsi dopo circa un’oretta).

Detto questo, passiamo al procedimento per preparare i vostri brownies al cioccolato e cannabis.

La ricetta si suddivide in 3 passaggi: prima affronterete la decarbossilazione (sembra qualcosa di difficile, ma non lo è, come la pronuncia di quest’ultima) della cannabis, poi farete il burro alla cannabis e alla fine il dolce al cioccolato. I primi due passaggi vanno fatti con molto anticipo, perché il burro alla cannabis necessita almeno 5 ore di raffreddamento per essere utilizzato nei brownies).

Ingredienti per cucinare i brownies cioccolato e cannabis:

  • 2 grammi di cannabis light a vostra scelta (se è la prima volta iniziate con 1 grammo e poi valutate se aumentare le dosi al prossimo esperimento!)
  • 120 gr di burro
  • 2 uova
  • 100 gr di zucchero bianco
  • 100 gr di cioccolato fondente
  • 30 gr di cacao in polvere
  • 60 gr di farina per dolci
  • ½ cucchiaino di sale
  • ½ cucchiaino di lievito per dolci

Decarbossilazione della cannabis

Per questo processo, fondamentale per garantire l’attivazione del CBD, dovrete preriscaldare il forno a 100°C, tritare in modo fine e uniforme la vostra cannabis, stenderla su una teglia foderata di carta da forno e infornare per circa 45 minuti. Con questo riscaldamento della cannabis avete ottenuto l’attivazione dei preziosi cannabinoidi.

Realizzazione del burro alla cannabis

Abbinare la cannabis a un prodotto grasso è fondamentale per ottenere la migliore resa, il burro è assolutamente perfetto per questo procedimento altrimenti se volete sostituirlo con grassi vegetali potrete optare per olio extra vergine d’oliva (60 ml). Se volete produrre un po’ di prodotto in più potrete conservarlo per qualche giorno in frigo oppure per un periodo più lungo in freezer.

In un pentolino mettete il burro con abbondante acqua (il panetto dovrà essere coperto), aggiungete la cannabis decarbossilata e lasciate cuocere per circa 1 ora a fuoco molto basso, durante la cottura aggiungete acqua calda se il quantitativo di liquido appare scarso. A fine cottura filtrate con un colino a maglie fini e gettate i residui di cannabis. Ora dovete far raffreddare il composto in frigorifero per almeno 5 ore prima di utilizzarlo. Durante questo tempo di raffreddamento il burro si separerà dall’acqua e dopo 5 ore di frigo potrete tranquillamente farne un panetto.

Preparare i brownies cioccolato e cannabis

Preriscaldate il forno a 180°C. Unite tutti gli ingredienti in una ciotola capiente, con anche il burro precedentemente sciolto a bagno maria e il cioccolato tagliato finemente, mescolate vigorosamente. Prendete una teglia foderata di carta da forno e versate l’impasto avendo cura di mantenere il composto ad un’altezza minima di 2 dita. Infornate per 20 – 25 minuti, l’interno deve rimanere morbido e l’esterno deve essere croccante.
Una volta rimosso dal forno lasciate intiepidire e gustate il vostro capolavoro, BUON APPETITO!

Weedy Point ricorda, infine, che è sempre attivo – ora e durante tutto l’anno – il servizio di consegna a domicilio gratuito in giornata (ordinazioni fino alle 14). Altrimenti potete recarvi presso il negozio in via Turati, 101, vicino alla stazione di Porto d’Ascoli.

Per assistenza, ordini e informazioni basta contattare il numero 349 1513761.

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Ancora buon appetito!

La cannabis light può essere un’ottima alleata del sistema immunitario, ce ne parla Weedy Point

Weedy Point vuole parlarti dei benefici della cannabis in questo periodo delicato.

Nel corso degli anni sono stati effettuati numerosi studi e ricerche sugli effetti della cannabis sul corpo umano e sono ancora in corso molti investimenti nella ricerca, in particolare sull’interazione tra cannabis e sistema immunitario.

Alcuni studi dimostrano che il suo utilizzo abbia portato all’aumento di globuli bianchi in pazienti con disturbi da immunodeficienza, portando quindi a un miglioramento del sistema immunitario. Siamo costantemente esposti a malattie infettive, batteri e virus e senza alcun sistema di difesa il nostro corpo sarebbe sempre esposto a grossi danni.

La relazione tra CBD e i sistema immunitario

Come possono venirci incontro in questo caso l’utilizzo della cannabis e le proprietà attribuite al CBD?

Per capire in che modo gli effetti del CBD intervengono sul sistema immunitario, è prima necessario comprendere il sistema endocannabinoide del corpo o ECS, senza il quale non potrebbe esserci interazione.

Il sistema endocannabinoide (ECS) è un sistema di recettori che si trova nel cervello, nel sistema nervoso e nella superficie di tutte le cellule. Questi recettori sono semplicemente distribuiti in tutto il corpo e risponderanno ai cannabinoidi che vengono introdotti nel nostro corpo.

Quando questi due interagiscono avvengono delle reazioni all’interno del corpo che possono intervenire su diversi aspetti tra cui l’umore, l’appetito, il dolore o il sistema immunitario in questo caso.

Proprietà antinfiammatorie del CBD

Tra i tanti effetti e influenze provocate dall’assunzione di CBD, gli studi effettuati rivelano che questo possiede anche delle proprietà antinfiammatorie. Poiché la maggior parte delle malattie autoimmuni sono causate da un’infiammazione, il CBD tende ad essere molto efficace nel rafforzare il sistema immunitario in quanto essendo un soppressore immunitario ha effetti positivi quando il sistema immunitario si indebolisce.

L’infiammazione, tra i suoi aspetti negativi, può vantare una funzione vitale per l’essere umano, ovvero la capacità di svilupparsi e agire nei confronti di una malattia, isolandone le cellule danneggiate e infette e cercando di limitarne la diffusione.

Pertanto, l’infiammazione è necessaria per combattere alcune malattie del corpo e prevenirla può indebolire il sistema immunitario. Tuttavia, il CBD può anche essere usato per mantenere un equilibrio tra le funzioni del sistema immunitario.

 

Weedy Point ti ricorda, inoltre, che continua il servizio delivery nella provincia di Ascoli Piceno, e nella vicina costa abruzzese.
Gli ordini effettuati la mattina verranno consegnati il pomeriggio stesso. Basta contattare il numero 349 1513761.

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Anoressia, la cannabis light può stimolare l’appetito. Ce ne parla Weedy Point

L’anoressia è un disordine alimentare potenzialmente pericoloso per la sopravvivenza dell’individuo, caratterizzato dall’eccessiva perdita di peso e da un’alterata percezione del corpo. Secondo l’Associazione Nazionale dei Disturbi Alimentari è il più comune tra questo tipo di patologie e quello con il tasso di mortalità più alto: uno degli espedienti terapeutici più studiati al mondo per la cura di questa patologia è la cannabis terapeutica.

Anoressia primaria e secondaria:

L’anoressia primaria (quella non scatenata dall’insorgenza di altre patologie) ha spesso cause correlate a traumi infantili o subiti nel periodo adolescenziale, ma numerosi studi scientifici riconoscono anche la presenza di fattori genetici e biologici sullo sviluppo della patologia.
Oltre ad essere una patologia a sé stante l’anoressia può essere anche una patologia secondaria alla presenza di un’altra malattia. Ad esempio può subentrare il rifiuto del cibo o la difficoltà ad alimentarsi in seguito all’aggravamento di malattie altamente debilitanti e dolorose (tumori, HIV…) o all’assunzione di farmaci particolarmente aggressivi (come i chemioterapici).

Sintomi e cure dell’anoressia
Tra i sintomi più comuni dell’anoressia c’è ovviamente la perdita rapida e progressiva di peso corporeo, l’ossessione per il conteggio delle calorie introdotte, una visione alterata dell’immagine del proprio corpo e una tendenza alle manie di controllo. L’indebolimento del corpo causato dal rifiuto del cibo nelle persone affette da anoressia può portare alla morte per deperimento oppure all’aumento esponenziale delle tendenze suicide. Le terapie attualmente utilizzate nell’approccio a questa patologia sono ancora prevalentemente non farmacologiche. Ma recentemente l’approccio medico scientifico ha iniziato ad aprirsi all’utilizzo di cannabis terapeutica come terapia funzionale per l’anoressia. Vediamo come la cannabis può aiutare le persone che sono affette da questa malattia a guarire o migliorare la propria condizione.

Cannabis terapeutica per il trattamento dell’anoressia
Dove la medicina tradizionale e le terapie comportamentali non hanno successo, a stimolare l’appetito e a rendere accettabile l’idea di consumare un pasto completo, ci pensa la cannabis. In gergo non medico si dice “fame chimica”: parliamo della voglia di cibo che subentra solitamente dopo il consumo di cannabis. È un bisogno impellente e apparentemente immotivato di introdurre cibi calorici per trovare sollievo da una fame improvvisa e vorace. È assolutamente lecito pensare che l’effetto “fame chimica” indotto dal consumo di marijuana possa contrastare l’anoressia. L’azione stimolante sul sistema endocannabinoide di molecole della cannabis quali THC e CBD è per molti studiosi la chiave di questo aumento del desiderio di alimentarsi che, per persone che soffrono costantemente di rifiuto del cibo, può essere un aiuto enorme. Secondo diversi studi, squilibri all’interno del nostro sistema endocannabinoide sono strettamente correlati allo sviluppo di disturbi alimentari. Ciò significa che i trattamenti con cannabinoidi potrebbero rivelarsi un’arma terapeutica efficace proprio per la loro intrinseca capacità di stimolare il sistema endocannabinoide e riportando il giusto equilibrio necessario a ripristinare la salute dell’organismo. Ma sono anche altri i benefici che i cannabinoidi possono regalare a chi soffre di inappetenza, per prima cosa una delle forme più comuni di anoressia è quella nervosa e, l’introduzione nel corpo di CBD (coadiuvato da bassi livelli di THC) è un efficace rimedio contro molte forme d’ansia e depressione. Allo stesso tempo questi preziosi cannabinoidi hanno anche una validissima azione antiemetica e sono quindi in grado di ridurre la nausea, anche quella indotta da cure farmacologiche aggressive (come ad esempio succede con la chemioterapia).

È legale utilizzare la cannabis terapeutica per la cura dell’anoressia?
Sono moltissimi gli stati che hanno autorizzato l’utilizzo dei cannabinoidi per la cura di disordini alimentari. Almeno in questo in Italia siamo al passo con i tempi, in quanto (come previsto dal Decreto Ministeriale del 9 novembre 2015) la prescrizione di cannabis a uso medico è prevista: per dolore cronico e quello associato a sclerosi multipla e a lesioni del midollo spinale; alla nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV; come stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa; per l’effetto ipotensivo nel glaucoma; per la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette. Come vedete la legge italiana è ben chiara in proposito: ogni forma di anoressia e cachessia è legalmente trattabile con la prescrizione di cannabis terapeutica. Peccato che le prescrizioni di cannabinoidi per questo tipo di patologie siano ancora davvero poche, almeno in Italia. Siamo però certi che in un futuro non troppo lontano l’accesso alla cannabis terapeutica sarà finalmente facilitato, soprattutto ora che anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta cercando di riabilitare in prima persona le qualità benefiche della cannabis.

Weedy Point ti ricorda che per ordini di prodotti non presenti nella macchina, grammature maggiori ecc…basta contattare il numero 349 1513761.

Weedy Point effettua anche consegne a domicilio gratuite con pagamento alla consegna.

 

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Il negozio si trova in via Filippo Turati 101 vicino la stazione di Porto d’Ascoli.

Weedy Point prosegue con le consegne a domicilio, fai il tuo ordine e rilassati!

Da Weedy Point sono attive 365 giorni l’anno gli ordini con consegna a domicilio!

Anche in questo preciso momento, dopo numerose richieste alle quali il negozio è riuscito a fare fronte, nonostante la mole di lavoro, si prosegue nelle consegne proprio per aiutarvi nel fare fronte a questo difficile periodo.

Siamo costretti a organizzare le nostre giornate tra lavoro, faccende domestiche, spesa, famiglia e figli in un ritmo frenetico, stressante e senza sosta tra le mura di casa e non resta tempo di rilassarsi e, al contrario, spesso si hanno problemi anche nel prendere sonno.

E, visto che ognuno di noi dovrebbe provvedere al proprio benessere proprio come provvede a quello dei propri cari, Weedy Point ha deciso di non interrompere le consegne per chi ha esigenze particolari o per chi abita troppo distante dallo shop, CHE COMUNQUE CONTINUA A ESSERE APERTO MANTENENDO GLI ORARI DI SEMPRE.

Perciò, l’organizzazione di Weedy Point è la seguente: potete fare il vostro ordine fino alle 14 circa, al numero whatsapp 349 1513761 e, nell’immediato pomeriggio, Weedy Point si mette in moto per la consegna degli ordini da voi inseriti nella mattinata, così da poter soddisfare le vostre esigenze e fare fronte al periodo di stress emotivo, disagio, insonnia, e per aiutarvi nel districarvi in maniera più serena e rilassata a far fronte alla casa, famiglia e lavoro nel quotidiano di quello che una quarantena di questi tempi impone.

Inoltre, le consegne verranno evase nel rispetto di tutta la clientela, nuova e vecchia, seguendo le normative anticovid-19 e rispettando le normative igienico sanitarie che lo Stato ci impone.

Così facendo, Weedy Point vi offre la consegna gratuita e il pagamento alla consegna naturalmente.

Infine, si ricorda a tutti che LE CONSEGNE VERRANNO EFFETTUATE 7 GIORNI SU 7 ANCHE DURANTE LA PASQUA E LA PASQUETTA.

Weedy Point è a vostra disposizione anche per consigli su eventuali problematiche risolvibili con le infiorescenze e olio di estratto puro e concentrato di CBD.

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Weedy Point volge il suo pensiero a medici e infermieri: cannabis light per alleviare stress e tensione

Oggi pensiero di Weedy Point è rivolto ai veri eroi ed esempi di questa brutta guerra che giornalmente stiamo combattendo contro questo terribile avversario: il Covid-19.

Stanno lottando per noi con tutti i mezzi, sono lontani dalle loro case e dai loro cari per giorni interi, stanno affrontando un qualcosa di grande, di gigantesco, di pauroso. Sono i nostri medici e i nostri infermieri, impegnati in prima linea contro il coronavirus, un nemico duro da abbattere. Ma anche tutto il personale sanitario ha bisogno di noi, di sapere che diciamo loro grazie ogni giorno.

Hanno bisogno di un sostegno e della certezza che le loro notti insonni abbiano almeno un senso, di coccole che non rendano vano ogni sforzo e di qualcosa che allevi il dramma vissuto.

A ridurre lo stress di medici e infermieri ci ha pensato per esempio un’agricola, specializzata nella produzione di infiorescenze, che ha deciso di donare ad alcuni ospedali lombardi cannabis light e CBD dal valore di 100mila euro.

Strano ma vero! Proprio le proprietà rilassanti e distensive fanno della cannabis light un’alleata perfetta per quelle categorie professionali, tanto che un grande flusso di richieste per utilizzo personale era già arrivato dal personale delle strutture ospedaliere, spingendo i produttori italiani a supportare gli ospedali.

Una situazione che ha trovato proprio a Bergamo il proprio epicentro: con oltre 4mila contagiati e numerosi decessi, risulta ad oggi non solo la città più colpita della regione, ma tra le più sofferenti di tutta Italia.

Destinata al personale sanitario, la cannabis donata, assolverà quindi al suo unico compito: quello di donare il suo principale beneficio riconosciuto ufficialmente dalla comunità scientifica, un profondo rilassamento fisico ed emotivo garantito da oltre 800 principi attivi.

“Abbiamo donato e continueremo a donare a tutte le strutture ospedaliere, di assistenza, di sostegno che in queste ore stanno salvando vite – spiega M. D. I nostri prodotti possono aiutare chiunque in questa battaglia. Ci sono dottori e dottoresse che si commuovono nel vedere i nostri scatoloni pieni di prodotti legali e di grande sostegno in questo periodo storico così delicato. Il personale ha capito che stiamo dando un aiuto tangibile a centinaia di persone. È il nostro modo di ringraziarli per l’enorme sacrificio che stanno portando avanti”.

Ci teniamo perciò a ricordare che siamo qui proprio per regalarvi un grande alleato per affrontare questo terribile periodo e grande avversario. La cannabis aiuta a rilassare (molto importante per affrontare la quotidianità della quarantena tra smart working, famiglia e figli) oltre ai molteplici benefici (aiuto contro lo stress, i dolori artritici, gli attacchi di panico, e moltissimi altri ancora).

La vendita di cannabis light, ricordiamo, in Italia è stata approvata al Senato con un emendamento del dicembre scorso in cui sono indicati il contenuto massimo di principio attivo e la tassazione da applicare.

La vendita dell’infiorescenza di canapa, della biomassa e dei preparati a base di CBD è possibile se il THC è inferiore allo 0,5%, evitando ai commercianti rischi dovuti ai controlli sulla quantità di principio attivo thc, che fino a dicembre variava da 0,2 a 0,5% a seconda della fonte, creando parecchio caos.

Weedy Point è a disposizione per qualsiasi chiarimento o aiuto chiamando al 349-1513761 . Insieme, uniti, e non demonizzando questa pianta a dir poco miracolosa, ce la possiamo fare!

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Il negozio si trova in via Filippo Turati 101 vicino la stazione di Porto d’Ascoli. APERTI 7 GIORNI SU 7 PER 24H AL GIORNO.

Soffri di attacchi di panico? Weedy Point spiega l’effetto calmante del CBD

Prima di parlare di un tema molto comune nella nostra società, Weedy Point ricorda a tutti che, nel pieno rispetto dell’ultimo decreto e secondo normativa, l’attività resta aperta tutti i giorni, 24 ore al giorno.

Tornado a noi, visto le ultime recensioni che alcuni clienti hanno lasciato in merito, Weedy Point vuole parlare di un problema molto comune (chi più, chi meno) che sono gli attacchi di panico.

Gli attacchi di panico sono più comuni di quanto si possa pensare. In realtà sono così comuni che circa l’1,5% della popolazione oltre i 18 anni può sperimentare un attacco di panico. Inoltre, coloro che soffrono di attacchi di panico spesso soffrono di disturbi concomitanti o di malattie fisiche, che intensificano il loro attacco.

Se gli attacchi di panico sono legati all’ansia, o sono causati da qualche altro fattore di stress, gli attacchi di panico sono reali, spaventosi e emotivamente debilitanti. In generale, i medici tenderanno a trattare gli attacchi di panico con terapie di psicologia, farmaci, o con entrambi, ma grazie alla recente ricerca è emersa una terza opzione. Gli scienziati stanno ora concordando sul fatto che la canapa light con alta percentuale di cannabidiolo CBD sta dimostrando di essere un trattamento efficace per gli attacchi di panico.

Va fatta distinzione tra attacchi di panico e attacchi di ansia, poiché sono molto diversi. Gli attacchi di ansia sono per lo più causati in reazione a un fattore di stress, ad esempio, una persona può sentirsi apprensiva o timorosa di una determinata situazione. Gli attacchi di ansia sono di breve durata, quando il fattore stressante si allontana, diminuisce.

Gli attacchi di panico, d’altra parte, non sono collegati a un fattore di stress. Un attacco di panico è imprevedibile e può colpire all’improvviso. Durante un attacco di panico, una persona può sentirsi come se stesse per morire o perdere il controllo completo su una situazione. Ciò porterà ad una varietà di sintomi fisici, tra cui dolori al petto, vertigini e nausea.

I principali sintomi sono:

  • Battito cardiaco accelerato
  • Vertigini
  • Dolore al petto
  • Brividi
  • Formicolio in diverse parti del corpo
  • Terrore
  • Paura di perdere il controllo
  • Paura di morire
  • Nausea o mal di stomaco

Mentre gli attacchi di panico tendono a durare solo per un paio di minuti, le conseguenze possono portare a depressione e impotenza. Attacchi di panico ricorrenti possono portare a cambiamenti comportamentali significativi che possono durare per alcuni mesi. Chi soffre spesso di attacchi di panico, sarà spinto a recarsi al pronto soccorso più vicino, poiché questa malessere, spesso viene percepito come un attacco di cuore.

Se decidi di seguire la via tradizionale per curare un attacco di panico, è importante capire che i medici tenderanno a prescrivere due tipi di farmaci:

Antidepressivi – Questa è generalmente la prima scelta dei medici. Se assunti regolarmente, alterano le configurazioni dei neurotrasmettitori che a loro volta aiutano a bloccare i sintomi.

Farmaci anti-ansia (benzodiazepine) – L’uso di benzodiazepine per gli attacchi di panico è un argomento estremamente controverso tra i ricercatori. Ad esempio, mentre l’American Psychiatric Association ha trovato prove positive e afferma che le benzodiazepine possono essere utilizzate in base alla storia del singolo paziente, l’Istituto Nazionale di Eccellenza Clinica è giunto a una conclusione diversa, concludendo che le benzodiazepine non sono efficaci a lungo termine per il distrurbo del panico. Secondo l’Istituto nazionale di eccellenza clinica, la benzodiazepina non dovrebbero essere utilizzata per più di quattro settimane.

Naturalmente ci sono alimenti da evitare quando si curano, (specialmente con farmaci, queste problematiche).
Caffeina – La caffeina è uno stimolante noto per innescare varie emozioni tra cui nervosismo, nausea e senso di leggerezza.

Zuccheri artificiali e raffinati – Anche se lo zucchero si trova praticamente in tutto ciò che mangiamo in questi giorni, è importante essere coscienziosi. Gli studi hanno dimostrato che lo zucchero crea cambiamenti nel corpo, che possono incrementare i sintomi d’ansia.

Alcool- sebbene sia considerato un antidolorifico da alcuni, l’alcol è una tossina che porta a un funzionamento fisico e mentale improprio, influenzando i livelli di serotonina nel cervello.

Inoltre, agisce sul sistema nervoso e può causare un aumento della frequenza cardiaca.

Grassi idrogenati- è uno degli alimenti peggiori per la tua salute. Purtroppo, è anche uno dei più gustosi. Gli studi hanno trovato che il grasso idrogenato, che si trova in alimenti come patatine fritte e caramelle può aumentare il rischio di depressione. Inoltre, può portare a sintomi più ansiosi.

A partire da ora, è noto che il CBD può avere un effetto calmante e lenitivo sul corpo umano, dimostrando di fornire sollievo per chi soffre di attacchi di panico. Ciò si verifica quando l’anandamide nel nostro corpo reagisce con il CBD della cannabis. Inoltre, Studi recenti, stanno dimostrando che il CBD, sta avendo anche un effetto miracoloso sul panico.

Nel 2015, uno studio condotto da Esther M. Blessing, Maria M. Steenkamp, ​​Jorge Manzanares, Charles R. Marmar (Neurotherapeutics, 2015 Oct. 12 (4): 825-836) ha concluso che il cbd può essere usato come trattamento per il disturbo dell’ansia, attacchi di panico, disturbo d’ansia sociale, disturbo ossessivo-compulsivo e disturbo da stress post-traumatico, se somministrato giornalmente.

Altri studi hanno trovato una connessione indiretta agli attacchi di panico attraverso la ricerca sull’ansia. In un piccolo studio di 40 persone, il CBD è stato provato per ridurre l’ansia nelle persone sottoposte a situazioni stressanti.

Nel 2011, è stato riscontrato che il trattamento con il CBD riduceva significativamente l’ansia, i disturbi cognitivi e il disagio nelle prestazioni linguistiche, e diminuiva significativamente l’allerta nel loro discorso anticipatorio, aiutandoli ad affrontare ansia e attacchi di panico.

In una pubblicazione di de Mello Schier et al. (2014), si è concluso che i recettori CB1 e CB2 sono rimasti inattivi dopo la somministrazione di CBD. Questo ha suggerito che i benefici ansiolitici erano molto probabilmente raggiunti attraverso il legame al recettore 5-HT1A. Ciò indica che il CBD appariva efficace come ansiolitico.

Weedy Point ricorda a coloro che vogliono avere informazioni, consigli o delucidazioni sui prodotti di scrivere al numero 3491513761 (preferibile contatto WhatsApp) oppure sulle pagine social (Instagram e facebook).

Weedy Point chiede cortesemente a tutti coloro che hanno problematiche più o meno gravi di lasciare un piccolo commento su Google.  Tutto ciò aiuta a capire quanto validi e importanti per la salute delle persone sono i prodotti che vengono scelti per voi.

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CBD ed epilessia, Weedy Point mostra uno studio sull’effetto anticonvulsivante dei cannabidioli

Oggi Weedy Point ti vuole parlare, in particolare, delle crisi epilettiche.

Le infiorescenze di CBD, con una piccola quantità di THC, hanno dimezzato le crisi epilettiche (attraverso l’olio al CBD, si ha lo stesso risultato, nei bambini affetti da epilessia) resistenti ai farmaci tradizionali.

E’ il risultato di uno studio curato dai ricercatori dell’Università di Saskatchewan, in Canada, che ha riscontrato miglioramenti in soggetti di età infantile e non. Secondo lo studio, l’olio e le infiorescenze, con il suo effetto anticonvulsivante, migliorerebbe non solo la situazione sanitaria, ma la vita in generale rendendoli più interattivi con i propri cari.

Guidati da Richard Huntsman, neurologo del college di medicina dell’università, i ricercatori hanno somministrato infiorescenze e oli a base di CBD su persone che soffrono di gravi forme di epilessia resistente ai farmaci. Nei sei mesi di osservazione, malgrado la preoccupazione iniziale, nessuno dei soggetti ha riscontrato effetti di intossicazione.

“Ciò che siamo stati in grado di mostrare è che i livelli plasmatici di CBD, suggeriscono un basso rischio di intossicazione con un rapporto THC/CBD di 1:20”, hanno sottolineato gli studiosi. Dopo il periodo di somministrazione, gli effetti sono stati sorprendenti con una riduzione degli attacchi epilettici di oltre la metà. Nell’età infantile l’olio ha avuto questi risultati, in 3 bambini su 7 addirittura le crisi sono definitivamente scomparse. Oltre ai miglioramenti della condizioni di salute dei bambini, i ricercatori hanno riscontrato un progresso nella vita di tutti i giorni.

L’esperimento dell’Università di Saskatchewan rappresenta un contributo importante nella ricerca sulla cannabis light. Già altri studi hanno dimostrato che i prodotti contenenti CBD possono essere efficaci nell’aiutare a controllare le convulsioni nei soggetti con encefalopatia epilettica, una forma grave di epilessia che inizia nell’infanzia.

E’ un argomento che di recente avevamo affrontato con il dottor Pasquale Striano, ricercatore presso l’Università degli Studi di Genova e neurologo infantile presso il Gaslini, che aveva indicato il CBD come: “Un farmaco tra i primissimi da considerare per bambini e bambini”, vista la sua “efficacia clinica e la tollerabilità eccellente” nell’epilessia.

Inoltre, Weedy Point tiene a sottolineare e rendere pubblico ciò che un suo cliente ha potuto riscontrare nell’assunzione dei prodotti. Qui di seguito il feedback lasciato sulla pagina google di Weedy Point – “Il top, compro abitualmente prodotti in questo piccolo e accogliente shop e devo ammettere che ho risolto i miei problemi di attacchi di panico e EPILESSIA. Mi ha davvero cambiato la vita. GRAZIE MILLE LA QUALITÀ SI VEDE! –

Weedy Point ricorda a coloro che vogliono avere informazioni, consigli o delucidazioni sui prodotti di scrivere al numero 3491513761 (preferibile contatto WhatsApp) oppure sulle pagine social (Instagram e facebook).

Weedy Point chiede cortesemente a tutti coloro che hanno problematiche più o meno gravi di lasciare un piccolo commento su Google proprio per aiutare a dimostrare quanto un articolo naturale possa portare benefici alla vita quotidiana di ogni singola persona.

Si ricorda, inoltre, che in questo periodo di profonda angoscia, Weedy Point resta aperto per la vostra tutela 24 ore al giorno , 7 giorni su 7 con un macchinario che non necessita di personale proprio per evitare il diffondersi del rischio di contagio, provvedendo oltretutto alla sanificazione giornaliera degli ambienti e dell’aria.

Weedy Point è in via Turati 101 a Porto d’Ascoli, vicino alla stazione. Segui Weedy Point su Instagram www.instagram.com/weedypoint_h24_san_benedetto, facebook www.facebook.com/weedypointh24sanbenedettodeltronto/, TripAdvisor www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g194895-d16643746-Reviews-Weedy_Point_H24-San_Benedetto e su Google.

Coronavirus e CBD, Weedy Point spiega come migliorare il tuo sistema immunitario

In questo periodo di profonda angoscia a causa del virus COVID-19 bisogna, oltre che rispettare chiaramente le normative anticontagio, aumentare le difese immunitarie per prevenire e rendere il corpo umano più resistente a qualsiasi tipo di agente esterno che possa debilitare il nostro corpo e quello dei nostri cari.

I raffreddori e l’influenza non sono gli unici motivi per cui dovremmo provare a migliorare le nostre difese. Un sistema immunitario, in parole povere, ci aiuta a sopravvivere. Tradizionalmente, uno stile di vita sano con un consumo sufficiente di vitamine e minerali è considerato una ricetta per una buona immunità.

Weedy Point ti spiega che cosa migliorerà la tua immunità in modo semplice e naturale.

CBD – cannabinoide
Sappiamo già che il CBD ha un grande potenziale terapeutico. Secondo le ultime ricerche, il CBD può influenzare la funzione del sistema immunitario. I cannabinoidi, come il CBD, sono conosciuti come immunomodulatori. Questo significa che i cannabinoidi hanno un effetto regolatore sul sistema immunitario agendo tramite il sistema endocannabinoide.

Per questo motivo l’uso regolare del CBD è consigliato per il giusto funzionamento del sistema immunitario.

In questo periodo la parola d’ordine è prevenire perciò invitiamo tutti a seguire le normative, a non affollare locali ma invitare le persone a recarsi solo nei locali che adoperano e seguono le normative anticontagio.

Detto ciò ricordiamo, inoltre, che Weedy Point San Benedetto è l’unico ad avere un locale completamente automatizzato, dove non vi è contatto con il pubblico e inoltre una volta al giorno il locale viene igienizzato con trattamenti all’ozono.

Weedy Point aperto 24 ore al giorno, sette giorni su sette, si trova in via Turati 101 a due passi dalla stazione di Porto d’Ascoli.

Per avere informazioni e assistenza scrivi al 349 1513761.

Segui Weedy Point su Instagram www.instagram.com/weedypoint_h24_san_benedetto, facebook www.facebook.com/weedypointh24sanbenedettodeltronto/, TripAdvisor www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g194895-d16643746-Reviews-Weedy_Point_H24-San_Benedetto e su Google.

 

Cannabis e anziani, Weedy Point spiega i benefici

Weedy Point ti spiega degli effetti della cannabis sugli anziani.

La cannabis si è rivelata efficace nel trattare diversi problemi in pazienti anziani con più di 80 anni d’età. È il risultato di uno studio osservazionale svolto dai ricercatori dell’Università Ben-Gurion del Negev, in Israele.

«I nostri risultati mostrano che la cannabis è stata ben tollerata dalla maggior parte dei nostri pazienti a causa di un’adesione abbastanza elevata al trattamento dopo sei mesi con un numero relativamente basso di eventi avversi. La maggior parte dei pazienti era soddisfatta del trattamento e riteneva che fosse benefico per la loro salute generale», scrivono i ricercatori nello studio pubblicato sul Journal of Clinical Medicine che ha coinvolto 184 pazienti da aprile 2017 a ottobre 2018.

Dopo 6 mesi il 58% utilizzava ancora cannabis, il 64% era di sesso femminile e l’età media era di 81 anni. Il 34% ha riportato eventi avversi, il più comune dei quali è stato la sonnolenza (11%). Degli intervistati, l’85% ha riportato un certo grado di miglioramento delle loro condizioni generali, inclusi dolore e problemi del sonno, che non potevano essere trattati con i farmaci.

Fondamentalmente vengono confermati i risultati di studi precedenti, come quello pubblicato tempo fa sull’European Journal of Internal Medicine, secondo il quale l’uso terapeutico della cannabis è sicuro ed efficace per gli anziani.

Secondo i ricercatori: «Le potenziali indicazioni per l’uso della cannabis medica negli anziani includono dolore, disturbi del sonno, nausea e vomito, morbo di Parkinson, disturbo post traumatico da stress e demenza».

Detto ciò bisogna fare merito del premio assegnato dal “Linda and Jack Gill Center of Biomolecular Science” a una ricercatrice italiana, Miriam Melis, docente di farmacologia al dipartimento di scienze biomediche all’università di cagliari. Ricerca svolta sugli effetti benefici della cannabis sul cervello non solo di pazienti affetti da problematiche medio gravi.

Ricordiamo, perciò, che chi volesse provare dei prodotti certificati provenienti dalle migliori selezioni italiane potete andare a trovarle presso il punto vendita di Weedy Point aperto 24 ore al giorno, sette giorni su sette e completamente automatico che si trova in via Turati 101 a due passi dalla stazione di Porto d’Ascoli.

Per avere informazioni scrivi al 349 1513761.

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CBD e tumori, Weedy Point illustra uno studio sulle proprietà anticancro del cannabidiolo

Weedy Point parla di un tema alquanto delicato e scottante : “Le proprietà anticancro del cannabidiolo, cannabinoide non psicoattivo, (CBD) sono state dimostrate su diversi tipi di tumore”.

Inizia così l’abstract di uno studio che ha fatto un passo in avanti nell’analizzare i meccanismi anti-cancro del CBD. I ricercatori infatti hanno proposto diversi target molecolari per il CBD, inclusi i recettori dei cannabinoidi e alcuni canali ionici della membrana plasmatica, riuscendo a dimostrare che le linee cellulari derivate da una forma molto aggressiva di leucemia (la leucemia linfoblastica acuta a linfociti T) sono altamente sensibili al trattamento con CBD.

Si tratta di un tipo di tumore resistente alla chemioterapia e che ha un alto rischio di recidiva; non solo, perché il tasso di sopravvivenza a cinque anni è inferiore al 25%: ecco perché secondo gli autori dello studio sono necessarie nuove strategie terapeutiche per trattare questo tipo di cancro.

E i ricercatori hanno ben pensato di partire dalla cannabis, anche perché, scrivono: “Recentemente sono stati trovati due fitocannabinoidi, Δ9-tetraidrocannabinolo (THC) e cannabidiolo (CBD) con proprietà antitumorali”. Per cui hanno deciso di concentrare i propri sforzi sul CBD sperimentandolo sulle cellule tumorali.

E nell’articolo pubblicato sulla rivista Cell Death & Disease, che fa parte del network di Nature, i ricercatori scrivono che in questa patologia “Il CBD prende di mira direttamente i mitocondri (i propulsori delle cellule, ndr) inducendo le cellule ad autofagia e morte cellulare”.

Questo avviene perché il CBD ne altera la capacità di gestire il calcio, con un sovraccarico che porta alla morte cellulare. Nelle conclusioni riportano che: “Considerando il ruolo chiave dei mitocondri nella riprogrammazione oncogenica, il CBD può essere un candidato plausibile per essere incluso nei protocolli chemioterapici”.
Inoltre non da controindicazioni e assuefazione

Se vuoi provare l’olio al CBD di Weedy Point o avere informazioni scrivi al 349 1513761.

Weedy Point si trova in via Turati 101 vicino alla stazione di Porto d’Ascoli.

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