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Archives Ottobre 2021

Immergiti nella bontà della Festa del Torrone. Pertur Viaggi ti porta a Cremona e Mantova

L’autentico torrone cremonese ti aspetta! Pertur Viaggi ti porta a Cremona e a Mantova, sabato 20 e domenica 21 novembre.

Ecco il programma del fine settimana.

Sabato 20 novembre

Ore 04 partenza dalla sede, viaggio in bus GT, soste tecniche durante il percorso.

Ore 10 circa arrivo a Cremona ed imbarco sul battello per la Crociera Fluviale della durata di circa 1.45 ora durante la quale il comandante illustrerà il meraviglioso paesaggio fino alla confluenza del fiume Adda con il Po. A bordo verrà servita una degustazione del Torrone artigianale Rivoltini e del salame cremonese Negroni accompagnate da pinot nero.

Sbarco e tempo libero a disposizione per vivere la “Festa del Torrone” ed acquistare i rinomati prodotti dolciari delle aziende di Cremona, famose in tutto il mondo, quali Sperlari, Fieschi, Vergani (non dimentichiamo che, secondo la tradizione, il torrone nasce a Cremona nel 1441 in occasione delle nozze tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti). Si potranno acquistare i torroni di tutti i tipi e tutte le dimensioni, le creme di frutta, le cotognate e le mostarde, vari tipi di cioccolato quali marron glacés, gianduiotti, boeri ed inoltre la torta sbrisolona, panettoni e pandori, tutti prodotti che vengono confezionati ancora secondo le originali ricette artigianali.  Pranzo libero

Ore 15.30 incontro con la guida locale e visita a piedi di circa 2 ore del centro storico ammirando in particolare la Cattedrale, il grande battistero ottagonale, “il torrazzo” la torre campanaria in muratura più alta d’Europa, il Palazzo Comunale. Al termine della visita trasferimento in hotel, cena e pernottamento

Domenica 21 novembre

Dopo colazione trasferimento a Mantova. Visita guidata del centro storico che si sviluppa intorno a piazza Sordello con palazzi di epoche e stili diversi: il Duomo, il Palazzo Ducale o Palazzo del Capitano, il palazzo Vescovile, il castello di San Giorgio, ecc. Pranzo libero.

Dopo pranzo trasferimento a Palazzo TE per la visita libera del palazzo, costruito fra il 1523 e il 1534 per volere di Federico II Gonzaga. Il palazzo è un edificio a pianta quadrata con al centro un grande cortile che un tempo ospitava un labirinto, Il Palazzo   ha al suo interno interessante affreschi realizzati da Giulio Romano e suoi collaboratori.

Partenza per il rientro, soste tecniche lungo il percorso per la cena libera, ore 24.00 circa arrivo previsto in sede

Quota di partecipazione 220 euro.

La quota di partecipazione comprende: viaggio in bus GT, sistemazione in hotel 3* in camere doppie con servizi con trattamento di mezza pensione con acqua ai pasti, guide ove previste, assicurazione.

La quota di partecipazione non comprende: pasti liberi, bevande, ingressi, mance ed extra personali, eventuale tassa di soggiorno da pagare in hotel. Supplemento singola 35 euro.

L’agenzia si riserva, per cause tecniche o di forza maggiore, di poter variare il programma senza variare però la sostanza dei servizi previsti. Si riserva inoltre di confermare il viaggio al raggiungimento dei 30 partecipanti. Iscrizione entro il 20 ottobre versando 100 euro.

Viaggio effettuato nel rispetto delle norme anti covid con Green Pass.

 

Per ulteriori dettagli vai al sito: perturviaggi.it/viaggidigruppo. Numero di telefono 0735 594456. L’agenzia di viaggi è in via G. Pizzi 45 a San Benedetto del Tronto. Clicca www.facebook.com/pertur.viaggi per visitare la pagina Facebook.

L’Oktoberfest continua da The Beer Shop e Affianco! Ancora birra e piatti bavaresi dal 12 al 14 ottobre

L’Oktoberfest di The Beer Shop e Affianco continua!

Dopo il successo dello scorso weekend dedicato alla festa della birra, questa settimana si replica!

Dal 12 al 14 ottobre, dalle 18 alle 22, ancora tre appuntamenti per degustare tutto il buono della tradizione bavarese.

 

The Beer Shop e Affianco ti aspettano in via Luigi Ferri 40, San Benedetto. Info: 0735588886 – WhatsApp 3292637189. Per visitare la pagina facebook clicca http://www.facebook.com/TheBeerShop

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Mela Verde si trova in strada delle Macchie 4 a San Benedetto del Tronto. Info: 0735 757151 – 375 500 9758

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Soffri d’insonnia? La cannabis light può aiutarti a dormire meglio, parola di Weedy Point

Sempre più persone, secondo recenti studi di mercato, assumono CBD in varie forme per combattere l’insonnia e dormire meglio senza dover ricorrere a farmaci o ingredienti chimici.

Questa sostanza ricavata dalla canapa ha infatti proprietà calmanti e rilassanti che possono aiutare a riposare più profondamente anche in periodi di ansia e stress, che possono peggiorare notevolmente la qualità e la durata del sonno. Vediamo nel dettaglio perché l’assunzione di CBD può essere una valida alleata a notti insonni e poco riposanti.

Cos’è il CBD
Il CBD, o cannabidiolo, è un metabolita prodotto dalla canapa sativa privo di effetti psicoattivi, a differenza del più conosciuto THC. E’ la seconda sostanza più presente nella pianta di canapa, e sempre più persone iniziando ad usare prodotti a base di CBD per le sue proprietà rilassanti, antinfiammatorie e per il fatto che non crea assuefazione anche a dosi elevate; sempre più studi scientifici sembrano confermare le proprietà benefiche di questo metabolita, anche se occorre fare attenzione perché sul mercato si trovano in commercio oli o pastiglie con quantità non ben definite di principio attivo.

L’assunzione di CBD agisce sul sistema nervoso e su quello immunitario: il metabolita si lega ai recettori CB2 creando un effetto rilassante e antinfiammatorio con benefici per tutto l’organismo. È utile anche per sostenere le difese naturali del corpo da malanni di stagione e altri disturbi come ansia, vuoti di memoria e psicosi. La comunità scientifica sta studiando anche i suoi effetti su patologie gravi come epilessia e schizofrenia, con lo scopo di riuscire a produrre terapie più naturali e meno dannose rispetto a quelle farmacologiche attualmente sul mercato.

Cos’è l’insonnia
L’insonnia è un disturbo del sonno molto comune, tanto che in Italia sono quasi 9 milioni le persone che sperimentano sporadiche o costanti difficoltà a riposare bene. Secondo le definizioni mediche, è necessario avere due o più di questi sintomi:

difficoltà a prendere sonno
stanchezza mattutina
costante sonnolenza
mancanza di concentrazione
frequenti risvegli notturni

Le cause possono essere diverse: ansia, stress, assunzione di eccitanti come caffeina o una dieta che impegna eccessivamente il sistema digestivo. Sono disponibili sul mercato diversi farmaci per trattare efficacemente l’insonnia, anche se è ovviamente meglio rivolgersi verso una soluzione naturale e priva di effetti collaterali come il CBD.

Perché il CBD aiuta a dormire meglio
Il CBD ha un conclamato effetto rilassante, che può aiutare a lenire il dolore cronico, gli stati d’ansia e indurre al sonno. Si rivela quindi utilissimo per aiutare a dormire meglio, sostituendosi a farmaci o sonniferi che possono indurre dipendenza o alterare l’equilibrio chimico dell’organismo. Consigliamo di non assumere CBD insieme ad alcool o altre droghe, perché potrebbe vanificare o ridurne l’efficacia.

Se stai cercando di combattere l’insonnia con il CBD, ti consigliamo di iniziare con un dosaggio minimo per testarne gli effetti sul tuo corpo: anche se non provoca dipendenza o assuefazione, si tratta comunque di una sostanza che richiede attenzione e rispetto.

Come assumere CBD per sconfiggere l’insonnia
Esistono sul mercato diverse soluzioni per assumere CBD con il fine di dormire meglio: fra le più comuni troviamo pastiglie e olio di CBD: raccomandiamo di leggere sempre con attenzione le etichette, per sincerarsi della quantità di principio attivo presente nel prodotto.

È consigliabile iniziare ad assumere CBD in dosi moderate poche ore prima di coricarsi; in seguito, se lo si riterrà necessario, è possibile incrementare il dosaggio fino a raggiungere l’effetto desiderato. L’assunzione di CBD non provoca dipendenza o tolleranza nell’organismo, anche se può causare una leggera dipendenza “psicologica” che potrebbe provocare difficoltà a prendere sonno se si sospendesse immediatamente il trattamento.

Per questa ragione, è consigliabile non assumerlo quotidianamente, ma riservarlo per le giornate più “impegnative” o quando, per una ragione o per l’altra, si può prevedere che si avrà difficoltà a prendere sonno.

CBD e sonno: gli studi scientifici
La ricerca scientifica si sta dedicando sempre più a studiare gli effetti del CBD sull’organismo, anche se è fondamentale restare cauti data la moderata “novità” di questo metabolita della cannabis nell’ambito del consumo umano. Un recente studio sugli effetti della Cannabis sull’autismo pubblicato sulla celebre rivista Nature ha portato uno dei ricercatori coinvolti nella ricerca, il Dottor Lihi Bar-Lev Schleider, ad affermare che questo principio attivo ha “proprietà anti-infiammatorie comprovate”, risultando talvolta addirittura più efficace di alcune alternative chimiche.

Un altro studio, condotto nel 2018, ha preso in esame il rapporto fra canapa e insonnia di 409 soggetti con difficoltà a riposare: ben il 94% dei partecipanti alla ricerca si è dichiarato soddisfatto dei risultati ottenuti con l’assunzione di cannabis. Risultati incoraggianti dunque, anche se manca ancora ulteriore letteratura scientifica a supportare l’ipotesi.

 

Weedy Point ricorda che sono sempre attive le consegne gratuite a domicilio dei prodotti. Basta mandare un messaggio al 349 1513651.

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Dolore cronico, la cannabis light può alleviarlo. Scopri come con Weedy Shop

Trattare il dolore cronico con il CBD potrebbe rappresentare un nuovo approccio farmacologico non invasivo basato su un principio attivo ben tollerato e di origine naturale.

Il dolore è uno dei sintomi più comuni in diverse patologie ed è caratterizzato da una sensazione spiacevole che varia in base al fenomeno in corso che lo provoca e alle caratteristiche della persona che lo avverte. Il dolore può essere acuto – facilmente trattabile e, in genere, autolimitante – oppure cronico, spesso invalidante e su cui è difficile intervenire.

Per migliaia di anni, la Cannabis è stata utilizzata per scopi medicinali. È ormai noto che l’organismo umano è dotato di un sistema endocannabinoide (ECS) che riceve e traduce i segnali dei cannabinoidi. Esistono infatti composti prodotti endogenamente che possono interagire con quelli che sono comunemente denominati recettori cannabinoidi. Tali composti sono, ad esempio, l’anandamide (AEA) e il 2 arachidonoilglicerolo (2-AG). L’ ECS ha il compito di regolare alcune funzioni fisiologiche quali il sonno, la fame, la coordinazione motoria, le risposte del sistema immunitario e il dolore. Il cannabidiolo (CBD) è uno dei circa 120 composti chiamati fitocannabinoidi, come il tetraidrocannabinolo (THC), ma differisce da quest’ultimo in quanto non causa il cosiddetto effetto “high” psicotropo, poiché mostra una blanda affinità verso i recettori cannabinoidi, mentre interagisce con diverse altre neurotrasmissioni. Molti studi dimostrano che il CBD, attraverso svariati meccanismi d’azione, esercita diversi effetti farmacologici anche a livello del sistema nervoso centrale.

Un’ introduzione. Meccanismi e tipologie di dolore

“Un’esperienza sensoriale spiacevole ed emotiva associata a danno tissutale reale o potenziale o descritta in termini di tale danno”.

Definizione di dolore secondo l’International Association for the Study of Pain (IASP), come riportato dal Ministero della Salute.

Il dolore è mediato da fibre nervose che trasportano gli impulsi dolorosi dalla periferia, al midollo e infine al cervello; il quale a sua volta integra e modifica l’informazione relativamente ad altri fattori. Questo sistema è noto come via ascendente del dolore. Esiste una via deputata allo spegnimento del dolore, nota come via discendente del dolore o antinocicettiva endogena, che, a partire dalla corteccia, invia segnali alla periferia che provocano la cessazione della sensazione dolorosa. Diversi neurotrasmettitori intervengono in questi processi, sia in condizioni fisiologiche che patologiche. Uno dei più importanti è il glutammato, il quale svolge un ruolo fondamentale sia fisiologico (nel Sistema Nervoso) sia nella modulazione del dolore. Il glutammato è il più importante neurotrasmettitore eccitatorio del Sistema Nervoso Centrale (SNC) e numerosi studi preclinici evidenziano una iperattivazione dell’intera neurotrasmissione in svariate condizioni patologiche tra cui il dolore cronico. Il GABA (o acido γ-amminobutirrico), principale neurotrasmettitore inibitorio del SNC, invece, ha il compito di inibire i neuroni del midollo spinale deputati alla trasmissione del dolore. Il dolore può essere classificato come acuto o cronico:

Dolore acuto

Si manifesta improvvisamente ed è causato da qualcosa di specifico, ad esempio un trauma o un intervento chirurgico, e può essere accompagnato da ansia o stress emotivo. Ha una durata limitata e scompare all’estinguersi della causa. Le cause del dolore acuto includono:

• chirurgia

• traumi

• ustioni o tagli

• travaglio e parto

Dolore cronico

Diversamente dal dolore acuto esso può durare più di sei mesi e continuare anche quando la causa scatenante è scomparsa. I segnali del dolore restano attivi per settimane, mesi o anni e possono essere aggravati da fattori ambientali e psicologici. Questo tipo di dolore risulta resistente a molti trattamenti medici e anche farmacologici. Il dolore cronico produce effetti negativi specialmente sulla sfera psichica causando anche depressione, rabbia e ansia. Il dolore cronico è legato a condizioni che includono:

• emicrania e cefalea

• artrite

• cancro

• nevralgia

• sciatalgia

• fibromialgia

• dolore neuropatico

Mentre il dolore acuto è facilmente trattabile, per esempio con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e/o oppioidi deboli o forti a seconda dell’intensità, il dolore cronico, in particolare quello di tipo neuropatico, è difficile da trattare ed è particolarmente debilitante. Nell’ultimo decennio sono stati sviluppati nuovi approcci per il controllo del dolore, e particolare attenzione è stata posta sugli adiuvanti degli analgesici, i quali continuano a destare molto interesse in campo scientifico. Il ruolo della Cannabis e dei suoi componenti, chiamati fitocannabinoidi, come adiuvanti nel trattamento del dolore cronico, è stato oggetto di diversi studi sia preclinici che clinici.

Il cannabidiolo è, insieme al THC, uno dei principali componenti della Cannabis, ed è riportato avere un potenziale terapeutico nel trattamento di alcune forme di dolore cronico sia infiammatorio che neuropatico, agendo in quest’ultimo soprattutto sulle comorbidità ad esso associate.

Il cannabidiolo e i suoi meccanismi d’azione

Uno dei composti più importanti estratti dalla pianta di Cannabis, insieme al THC, è il CBD. Esistono varie specie di Cannabis che forniscono oltre 100 cannabinoidi, ma la medicina si è concentrata principalmente negli studi sul tetraidrocannabinolo (THC) e sul cannabidiolo (CBD) per la gestione di alcune forme di dolore, prevalentemente refrattarie al trattamento con oppioidi. In genere le forme di dolore refrattarie all’utilizzo di oppioidi sono quelle con componente neuropatica o anche dolori con una importante componente idiopatica, come ad esempio la fibromialgia.

Il cannabidiolo è un composto molto interessante dal punto di vista farmacologico. Esso infatti agisce scarsamente sui recettori cannabinergici CB1 e CB2 ma è in grado di interagire con diverse neurotrasmissioni a livello del sistema nervoso centrale. È stato riportato ad esempio un suo potenziale coinvolgimento nella regolazione del tono endogeno di Adenosina. Infatti, gli effetti antidolorifici del CBD sembrano essere antagonizzati da sostanze in grado di inibire i recettori A1 della Adenosina. Tali recettori sono molto coinvolti sia a livello periferico che centrale con la trasmissione e la cronicizzazione del dolore. Un altro meccanismo d’azione del CBD è quello di attivare i recettori della serotonina 5HT1. L’attivazione di tali recettori sarebbe di fondamentale importanza per l’effetto del CBD sul tono dell’umore e su quelle co-morbidità associate a dolore neuropatico come ansia e depressione. Tali evidenze rendono il CBD un principio attivo potenzialmente utilizzabile nella gestione del paziente con dolore cronico di tipo neuropatico.

Gli usi terapeutici del CBD

Diversi studi preclinici e evidenze cliniche hanno dimostrato l’efficacia del CBD nel trattare i sintomi del dolore neuropatico, da solo o in combinazione con tetraidrocannabinolo. In particolare, il CBD riduce quelle sequelae centrali associate al dolore cronico come ansia e depressione. Ansia e depressione sono in realtà due facce di una stessa medaglia, infatti ad oggi il disturbo d’ansia generalizzato è trattato con farmaci antidepressivi piuttosto che con le benzodiazepine. Il CBD, attraverso la sua interazione con i recettori del sistema serotoninergico, riduce queste comorbidità, aiutando il paziente ad affrontare la sintomatologia dolorosa che comunque continua a persistere e che spesso è refrattaria a qualsiasi tipo di trattamento farmacologico.

L’efficacia del CBD non sembra essere limitata solo al dolore cronico generale, ma è stata osservata anche in una serie di altre condizioni cliniche, tra cui l’epilessia, gli stati infiammatori, i disturbi del sonno, i sintomi della sclerosi multipla, la schizofrenia. A oggi il CBD è già stato approvato per l’impiego per alcune epilessie infantili farmaco-resistenti come la sindrome di Lennox-Gastaut, la sindrome di Dravet o epilessia mioclonica grave dell’infanzia.

Dolore cronico, infiammazioni e comorbidità: CBD e qualità della vita dei pazienti

Il dolore cronico ha conseguenze che vanno oltre a una sensazione prolungata nel tempo e che influiscono in maniera sostanziale nella qualità della vita della persona. I fattori che producono, caratterizzano e mantengono il dolore sono molto diversi l’uno dall’altro. I principali attori sono agenti e condizioni pro-infiammatorie, vasodilatazione locale, aumento della permeabilità capillare, accumulo di proteine del sangue e dei fluidi negli spazi interstiziali, migrazione dei neutrofili dai capillari e rilascio di mediatori dell’infiammazione (ad es. citochine, linfochine e istamina). Se la condizione che causa il danno non è risolta, il processo infiammatorio progredisce verso l’infiammazione subacuta/cronica che svolge un ruolo importante nell’insorgenza delle malattie infiammatorie classiche (ad es. l’artrite). Ci sono molti dati preclinici e clinici che supportano le proprietà anti-infiammatorie potenzialmente efficaci dei cannabinoidi, in particolare evidenziano il ruolo del CBD, in qualità di composto non tossico e non psicoattivo. Al momento non esiste un trattamento efficace con cui prevenire o eliminare il dolore neuropatico, quindi l’attuale trattamento è diretto solo a ridurne i sintomi. La qualità della vita dei pazienti con dolore neuropatico è spesso aggravata da co-morbidità come disturbi del sonno, depressione e ansia. Il CBD è potenzialmente utile nel trattamento di queste co-morbidità, migliorando quindi la qualità di vita del paziente neuropatico.

Il futuro del cannabidiolo per il trattamento del dolore cronico

Sebbene siano necessari ulteriori studi per riconoscere il vero ruolo clinico del CBD nel dolore, gli studi attualmente disponibili forniscono già informazioni molto utili sul ruolo terapeutico come anticonvulsivanti, antiossidanti ma anche come adiuvanti nello stato infiammatorio e come analgesico. Studi recenti hanno dimostrato come il CBD abbia un effetto antidolorifico e ansiolitico in modelli preclinici di dolore cronico di tipo neuropatico, ben validati dalla letteratura scientifica internazionale. Non è ancora ben chiaro, però, in che modo il CBD eserciti questa sua azione sul dolore neuropatico. Da un lato è stata evidenziata una certa efficacia antinfiammatoria, che rappresenta una delle componenti ad oggi considerate importanti in questa patologia, dall’altro la sua azione su neurotrasmissioni come quella serotoninergica potrebbe spiegare i suoi effetti farmacologici anche su quelle componenti neuropsichiatriche associate al dolore neuropatico.

 

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Un’atmosfera speciale dove puoi lasciarti coccolare…

Parliamo di Hoonk, che ti aspetta con tante ottime novità!

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Oktoberfest all’Edelweiss, fine settimana ricco di birra, musica e divertimento!

Fiumi di birra, piatti tipici bavaresi, musica e divertimento assicurato.

Il fine settimana dell’Edelweiss risponde a un solo nome: Oktoberfest!

8, 9 e 10 ottobre, tre imperdibili giornate da trascorrere in allegria!

 

Il ristorante-pizzeria-birreria Edelweiss si trova sul lungomare di San Benedetto, viale Rinascimento 123. Per info e prenotazioni: 0735 657768

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Trattoria Helios Pub, il regno della carne buona

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Arrosticini, carne alla brace di ogni tipo, fritti e tanto altro.

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