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Respirare, ma con il naso più della bocca. Chiropratica San Benedetto spiega perché

Già precedentemente Chiropratica San Benedetto ha spiegato quanto sia importante respirare in maniera corretta (articolo QUI). Ora, l’attenzione si sposta sul collegamento che probabilmente esiste tra la respirazione nasale ed il miglioramento di alcune attività cerebrali come la memoria e la gestione dello stress legata all’ansia.

Nello studio pubblicato nel 2016 sul Journal of Neuroscience, i ricercatori del team della dottoressa Zelano, parlano di come per i mammiferi la respirazione attraverso il naso stimoli direttamente l’amigdala, le attività del sistema limbico e dell’ippocampo.

Il sistema limbico è responsabile anche per il riconoscimento delle “paure” e quindi della modulazione delle risposte a queste ultime, l’ippocampo è invece coinvolto nei processi di memoria e di orientamento. Pertanto, migliore sarà l’attività di questi centri e più accurata ed efficace sarà la nostra capacità di gestire ansia e stress. 

La respirazione nasale riesce a stimolare in maniera specifica queste aree grazie alla connessione diretta che c’è tra i recettori presenti nella mucosa nasale e i neuroni che si raggruppano nell’amigdala e nell’ippocampo. Questa stretta relazione è stata riscontrata misurando grazie ad un EEG (elettro encefalo gramma) le oscillazioni dell’attività elettrica di questi neuroni quando al paziente veniva chiesto di respirare dal naso, e poi dalla bocca.

Infatti i dati dimostrano che l’attività dell’aree studiate sembrava cessare quasi del tutto quando i pazienti respiravano con la bocca. Inoltre, confermando il risultato di studi precedenti, è stato confermato che potenziando l’attivazione di questi importanti centri (amigdala e ippocampo) grazie alla respirazione, ne migliorava in maniera consistente anche la funzionalità.

Pertanto utilizzando il più possibile una respirazione nasale, ossigeniamo, ricordiamo e pensiamo molto meglio e più facilmente.

Chiropratica San Benedetto si trova via Mario Curzi, 29/A. Per info 0735 593074 . Clicca www.chiropraticobaiju.com per visitare il sito ufficiale oppure www.facebook.com/chiropraticaSBT per la pagina Facebook.

Perché e come respiriamo? A rispondere è Chiropratica San Benedetto

Ti sei mai chiesto perché e come respiri? Chiropratica San Benedetto ha la risposta!

Già ai tempi dell’antica medicina orientale il respiro era considerato essere il mezzo di comunicazione più potente tra il nostro corpo ed il nostro cervello, studi molto più recenti hanno confermato l’assoluta validità della relazione che esiste tra attività cerebrale e respiratoria.

Per sopravvivere il nostro corpo ha bisogno di due principali tipi di carburante: ossigeno e glucosio. Il primo lo prendiamo respirando in maniera efficace, mentre il secondo lo introduciamo con la dieta.

Noi come esseri viventi abbiamo bisogno di respirare, il nostro cervello, ogni singola nostra cellula necessita di ossigeno per sopravvivere.

Se non respiriamo bene, cioè se non introduciamo abbastanza ossigeno (O2), e di conseguenza non eliminiamo altrettanta anidride carbonica (CO2), il nostro cervello ed il nostro fisico si deteriorano più velocemente, riducendo sensibilmente la nostra qualità, ed esperienza di vita.

Questo perché i livelli di ossigeno e di anidride carbonica nel sangue devono essere mantenuti costanti in modo da non modificare il ph del nostro sangue che non deve essere né troppo acido (cioè troppa Co2), né troppo basico o alcalino (cioè poca Co2), garantendo così un perfetto rapporto omeostatico.

Troppa acidità può essere causata da un’ipovenitilazione, ad esempio un respiro affannoso, con respiri lenti e brevi, al contrario un’ipervenitlazione con respiri veloci ed eccessivi, comporterà un’abbassamento dell’acidità.

Questi due differenti effetti del nostro respiro sul nostro sangue e sulle nostre cellule, portano allo sviluppo di sintomi quali stanchezza, crampi muscolari e addominali, sincopi e formicolio diffuso su braccia e gambe, oltre che ad un eccessivo utilizzo dei muscoli respiratori accessori, come quelli del collo, che si troveranno sovraccaricati dal lavoro extra risultando contratti e doloranti.

Pertanto, il non saper respirare rappresenta sicuramente uno dei fattori più importanti che oggi contribuiscono al nostro stress fisico e mentale. In un mondo dove tutto va alla velocità della luce imparare a respirare e a respirare piano, in maniera efficace diventa quindi indispensabile per tenere il passo.

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Chiropratica San Benedetto spiega l’importanza dei bioritmi e dei geni orologio

Chiropratica San Benedetto parla dei geni orologio e dell’importanza dei bioritmi.

La presenza dei nostri geni “orologio” o circadiani, cioè quelli strettamente connessi ai ritmi ormonali giornalieri, e all’alternanza sonno-veglia, è ben distribuita in tutti i nostri tessuti, anche se la loro presenza è particolarmente concentrata nella muscolatura scheletrica.

Secondo Joseph Takahashi, PhD, dell’University of Texas Southwestern Medical Center and the Howard Hughes Medical Institute in Dallas, e il suo team di ricercatori, tale scoperta è stata alquanto sorprendente dal momento che si era soliti relegare la presenza di questi geni quasi esclusivamente al tessuto nervoso cerebrale, e non muscolare o per lo meno non in queste misure.

Takahashi ed il suo team di ricercatori identificarono per la prima volta i geni “orologio” nel 1994, definendoli nel loro insieme come un network, una rete di geni che detta l’espressione genica in tutte le cellule e quindi in tutti gli altri tessuti del nostro organismo, in poche parole una sorta di orologi interno.

Le implicazioni per la medicina moderna e per lo sport, che derivano dalla conoscenza di questi geni sono evidenti.

“Le prestazioni migliori da parte del nostro fisico si avranno quando il nostro corpo è sincronizzato con i geni circadiani” aggiunge Karyn Esser, PhD, dell’Università di Gainesville, Florida.

Se si vogliono raggiungere prestazioni fisiche di livello, bisogna sapere perfettamente come scandire i ritmi giornalieri, cioè quando svegliarci, quando mangiare, quando allenarci e quando andare a dormire.

Ogni cellula, ogni tessuto e quindi ogni organo ha il suo orologio, e quando questi non danno lo stesso tempo ci sentiamo come se fossimo scollegati dall’interno, stanchi e scarichi, soltanto quando cominciano ad essere di nuovo sincronizzati iniziamo a sentirci meglio.

I nostri “orologi interni possono andare fuori tempo molto facilmente, ad esempio l’utilizzo del cellulare nelle ore notturne, quando ci apprestiamo a dormire, come anche andare a letto ad orari diversi, sono tutte attività che mandano fuori tempo il nostro orologio biologico.

Queste interruzioni dei fisiologici ritmi circadiani possono a lungo andare causare iperglicemia, insulino-resistenza, incremento della pressione arteriosa e diabete di tipo 2. Ecco perché sta diventando sempre più importante in ambito sanitario considerare questi bioritmi, così non solo da curare quelle che sono tra le patologie più diffuse del nostro tempo, ma anche e soprattutto curare una delle cause principali di tutti i nostri “moderni” problemi di salute cioè questi ritmi di vita spesso completamente sregolati e frenetici.

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In forma o in salute? Chiropratica San Benedetto ti spiega la differenza

Chiropratica San Benedetto ti spiega la differenza tra “essere in forma” ed “essere in salute”.

Ti sembrerà strano, ma non è detto che avere una forma smagliante rispecchi uno stato di salute altrettanto ottimale, capiamo brevemente perché.

Nel linguaggio comune l’espressione “essere in forma” ed “essere in salute” sono diventante sinonimi, quando in realtà indicano due concetti che non sono legati fra loro.

La parola inglese Fitness, da cui Fit o in italiano l’essere in forma o atletico, è la capacità di eseguire un determinato esercizio o gesto atletico, la parola salute o l’essere in salute invece, descrive lo stato di benessere fisico e mentale di un individuo in cui tutti i processi vitali e fisiologici avvengono in armonia gli uni con gli altri.

A volte ci capita di guardare ai grandi campioni dello sport e di pensare automaticamente che “sprizzino” di salute, quando invece non è sempre così. Questi atleti, sia professionisti che amatoriali, possono soffrire di quella che viene definita sindrome da sovrallenamento.

Basandoci sulle ultime ricerche, i due fattori primari responsabili del sovrallenamento sono le sedute di allenamento ad alta intensità, e le abitudini alimentari moderne, ricche di cibi processati e cibi ad alto contenuto glicemico, cioè ricchi di zuccheri semplici e complessi (farine raffinate, pasta, pane e snacks).

Entrambi questi fattori stimolano il sistema nervoso simpatico, elicitando una risposta stressogena sull’asse ipotalamo-pituitaria-surrenali (ghiandole dello stress), che favorisce la produzione di radicali liberi che aumentano l’infiammazione cronica latente. Questo processo determina un cambiamento anche nel combustibile utilizzato dal nostro corpo per produrre energia, che si vedrà costretto a bruciare più carboidrati (inquinanti e poco energetici) e meno grassi (non inquinanti e più energetici).

L’insieme di tutti queste reazioni viene etichettato come sindrome da sovrallenamento, una condizione fisica e metabolica che indebolisce il funzionamento del sistema nervoso autonomo, che regola le nostre funzioni vitali ed il nostro sistema immunitario, indebolendo globalmente lo stato di salute dell’individuo.

Pertanto l’obiettivo è quello di contrastare ed eliminare gli effetti dannosi del sovrallenamento riducendo l’intensità ed i carichi di allenamento favorendo più un’attività di tipo aerobico e riequilibrando la dieta limitando il consumo di zuccheri e di carboidrati raffinati, in tal modo favorendo il consumo di grassi come carburante principale migliorando il metabolismo.

Sportivi sì, atletici sì, ma anche e soprattutto in salute.

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Chiropratica San Benedetto spiega i benefici della disciplina per i neonati

“(…) I bimbi non curati oggi saranno gli adulti malati di domani (…). Chiropratica San Benedetto spiega l’impiego della sua metodologia fin dai primi giorni di vita di un bambino.

La chiropratica consiste nell’esaminare, valutare, trattare e gestire le problematiche a carico della colonna vertebrale, delle articolazioni e dell’apparato muscoloscheletrico con un’attenzione particolare anche per il sistema nervoso. La metodologia chiropratica è basata sui fondamenti scientifici della biologia e della fisiologia che si applicano agli adulti così come ai più piccoli, dai neonati agli adolescenti.

Anche i più piccoli possono soffrire di disturbi dell’apparato neuro-muscoloscheletrico, esattamente come gli adulti. Infatti, secondo recenti studi, il mal di schiena, ad esempio, risulta essere uno dei disturbi più comuni lamentati dai più piccoli. Quando ci troviamo difronte ad una disfunzione del sistema neuro-muscoloscheletrico, e non ci sono controindicazioni al trattamento, la chiropratica è sicuramente una strategia appropriata sicura ed efficace anche per i nostri bimbi. L’ampia scelta tra le tecniche utilizzate consentirà al dottore di trovare quella più adatta all’età e alle necessità dell’ infante.

Il ruolo del chiropratico è molto importante nel promuovere il benessere fisico del neonato, dell’adolescente e dell’adulto di domani, andando a garantire la salute del sistema nervoso e muscoloscheletrico con un approccio del tutto naturale volto al miglioramento della meccanica posturale e della funzionalità del nostro corpo, occupandosi di tutte le problematiche che rientrano nella competenza della disciplina chiropratica.

In alcuni casi non sarà possibile per il chiropratico accettare il paziente, questo perché alcune patologie esulano dalle competenze del dottore in chiropratica, il quale cercherà comunque di salvaguardare al massimo l’interesse del paziente, riferendolo ad altri professionisti o comunque consigliando un percorso alternativo più adatto alla sua condizione. È importante precisare che prima di ricevere un trattamento chiropratico il paziente deve necessariamente accettare le condizioni descritte sul consenso informato e, per i non maggiorenni, la decisione di sottoporsi o meno al trattamento accettandone i termini, spetta ai genitori o qualsiasi persona che ne sia responsabile legalmente.

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Chiropratica San Benedetto spiega i rischi per la salute delle professioni usuranti e come evitarli

Non tutti i lavori sono uguali, così come non sono uguali gli infortuni che possono derivare da un’attività lavorativa piuttosto che da un’altra. Diversi studi hanno dimostrato che tra i molteplici infortuni che possono colpire i lavoratori, quelli a carico del sistema muscoloscheletrico sono i più difficili da gestire perché oltre ad essere molto fastidiosi possono durare a lungo, e in alcuni casi diventare seriamente invalidanti.

Tra le classi di lavoratori a tempo pieno più colpite da infortuni al sistema muscoloscheletrico ci sono: magazzinieri, assistenti sanitari e sociali, operai generici, autisti di mezzi pesanti e camionisti, corrieri e trasportatori , infermieri, artisti, giocolieri e acrobati, carpentieri.

Sarebbe opportuno riflettere però anche su tutti i lavori occasionali e/o part-time, i lavori stagionali, o quelli svolti nel settore agricolo, come ad esempio quelli da potatura e raccolta dell’uva e dell’oliva, e altri lavori pesanti che molto spesso vengono svolti da personale non preparato.

Tra i tipi di infortuno più frequenti ci sono: mal di schiena, sindrome da impingement della spalla, sindrome del tunnel carpale, epicondilite laterale o mediale (gomito del tennista o del golfista)

Questi infortuni sono però assolutamente evitabili nella maggioranza dei casi. Alla loro origine c’è quasi sempre una scorretta postura di lavoro che porta ad un eccessivo deterioramento dell’articolazione che viene sollecitata di più, e quindi sarà indispensabile intervenire risolvendo il problema non solo localmente trattando l’articolazione interessata, ma anche migliorando globalmente la postura della persona e la facilità con cui essa si muove e opera nel suo ambiente di lavoro.

Un numero sempre più crescente di aziende sta dimostrando uno spiccato interesse verso l’ergonomia e verso la salute dei loro dipendenti, così da limitare l’astensione dovuta a malattia, migliorare le condizioni di lavoro e incrementare la produzione.

Il ruolo della chiropratica è quindi fondamentale non solo nell’abbattere i tempi di recupero e permettere un rapido reinserimento del lavoratore, ma anche nella prevenzione degli infortuni a carico del sistema muscoloscheletrico attraverso una vera e propria rieducazione funzionale ed ergonomica, che mira ad aumentare il benessere del lavoratore e a potenziare le sue capacità produttive.

Il meccanismo attraverso cui la chiropratica rende tutto ciò possibile è attraverso l’azione diretta sulla postura e sul sistema nervoso, sfruttando e correggendo i riflessi posturali e migliorando l’attivazione muscolare la persona recupera la sua configurazione ottimale e raggiunge un equilibrio sia statico che dinamico che proteggono il corpo anche nelle situazioni più stressanti.

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La chiropratica aggiunge anni alla vita e vita agli anni. Chiropratica San Benedetto spiega i suoi benefici per gli anziani

Chiropratica San Benedetto ti spiega i benefici della disciplina per gli anziani.

Diventiamo sempre di più, ed invecchiamo sempre di più. La popolazione dei grandi vecchi “older adults” sta crescendo in maniera vertiginosa e con essa cresce il bisogno che i nostri anziani hanno di mantenersi il più possibile in salute, principalmente per due ragioni: godersi a pieno gli anni della pensione con una qualità di vita dignitosa; fare in modo che le loro condizioni di salute non rappresentino un peso economico e sociale per loro stessi e per le persone a loro più vicine.

“La chiropratica rappresenta uno dei metodi più efficaci, meno invasivi e più sicuri in grado di preservare la salute degli anziani.” The Journal of Manipulative and Physiological Therapeutics.

D’altra parte sono sempre più evidenti le controindicazioni e la poca efficacia riscontrata dalla ricerca circa l’utilizzo di antidolorifici e anti-infiammatori non steroidei come approccio terapeutico di prima linea per la gestione delle patologie del sistema nervoso e muscoloscheletrico.

Da quanto si evince dagli ultimi studi, sempre più numerosi, che riconoscono l’efficacia della chiropratica a favore dei pazienti geriatrici, l’aggiustamento specifico, come anche l’utilizzo di altre tecniche manipolative, risultano essere il trattamento di prima linea per il mal di schiena, ma non è tutto.

Gli anziani possono contare su un piano creato appositamente sulla base delle loro necessità, l’impiego di tecniche indolore, la somministrazione di esercizi mirati assieme ai consigli ergonomici fanno si che i pazienti possano migliorare globalmente la loro qualità di vita nonostante la presenza di comorbidità croniche, questo perché la chiropratica ottimizza la capacità adattiva del corpo umano.

Alla chiropratica è stato riconosciuto il merito di migliorare l’equilibrio e la forza non solo negli atleti e nei più giovani, ma anche negli anziani, con un conseguente calo del rischio di cadute, e dell’alto rischio associato di fratture, che ad oggi rappresenta uno dei motivi principali di immobilità nell’anziano. Circa il 50 % dei pazienti geriatrici vittime di fratture del femore non recupera pienamente o non recupera affatto.

La disinformazione è una delle cause principali alla base del mancato utilizzo della chiropratica come strategia per rallentare l’invecchiamento. La non conoscenza suscita perplessità e timore per le tecniche impiegate ed è un deterrente per l’anziano o per chiunque se ne prenda cura a rivolgersi al chiropratico, ma tale timore non trova una giustificazione reale in quanto la preparazione, e i metodi a disposizione del dottore in chiropratica fanno si che anche con i pazienti più fragili, come ad esempio quelli affetti da osteoporosi, l’efficacia e la sicurezza del trattamento siano garantite.

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Partecipa a “Shop & Go!”, “Chiropratica San Benedetto” regala una visita completa gratuita dal valore di 110€

Il gioco si chiama Riviera Oggi “Shop & GO!”, come fare per partecipare? Memorizza sul cellulare il nostro numero 0735 585706. Questa settimana scrivi su WhatsApp il tuo “nome, cognome” e la parola “chiropratica”.

Partner di “Riviera Oggi Shop” della settimana è lo studio Chiropratica San Benedetto che mette in palio una visita chiropratica gratuita presso lo studio, comprensiva di amnesi e visita del sistema neuromuscolare (valore 110€). Monitoraggio postura, colonna vertebrale, muscoli e articolazioni, in modo da valutare lo stato di salute generale .

Salva il nuovo numero di Riviera Oggi 0735 585706, scrivici su Whatsapp il tuo nomecognome” e la parola “chiropratica”. L’ottavo che risponderà, vincerà il premio.

Il vincitore sarà annunciato in diretta lunedì 4 febbraio alle 18:45 durante la nostra web trasmissione “Scienziati Nel Pallone”; seguitela su rivieraoggi.it e sulla pagina youtube di Riviera Oggi, oppure il mercoledì successivo in differita sulla pagina Facebook di Riviera Oggi.

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Scopri di più sui nostri partner visitando la guida commerciale di Riviera Oggi cliccando QUI. Sei un’attività commerciale e vuoi diventare partner ufficiale di Riviera Oggi Shop? Chiama il numero 3293527791.

Soffri di mal di testa? Chiropratica San Benedetto può aiutarti a curarlo

Chiropratica San Benedetto parla di cefalea, o meglio, di mal di testa.

Alcuni delle più recenti stime attestano la cefalea tra le condizioni dolorose più comuni, in quanto a soffrirne sarebbe il 46% della popolazione mondiale. E’ bene, dunque, fare un po’ di chiarezza su questo fastidioso disturbo, dal momento che non tutti i mal di testa sono uguali, e pertanto necessitano di un approccio terapeutico diverso.

Secondo L’ICHD (istituto per la classificazione delle cefalee) esisterebbero addirittura 14 tipi di mal di testa, suddivisi per possibili cause, e strutture anatomiche coinvolte. L’obiettivo di questo articolo non è quello di entrare nel dettaglio di queste classificazioni, quanto più aiutare il lettore a capire quali sono i tipi di mal di testa più frequenti e come la chiropratica può essere di grande aiuto.

Le cefalee più comuni sono sicuramente quella muscolo-tensiva, talvolta causata da una cattiva occlusione dentale, l’emicrania con o senza aurea o sindrome prodromica, la cefalea a grappolo, e la forma di origine cervicale.

Nell’approccio terapeutico al mal di testa il primo passo è sicuramente quello di ottenere il maggior numero di informazione possibili dal paziente attraverso una dettagliata anamnesi, così da conoscere non solo la storia clinica del suo disturbo, i suoi sintomi, ma anche tutti quei fattori che giocano un ruolo importante, come le sue abitudini lavorative, fisiche e nutrizionali.

Tutto ciò servirà a determinare con buona accuratezza la causa del mal di testa, che in molti casi potrà essere identificata come una combinazione di più difetti (in particolare strutturali, chimici ed emotivi), anche se si stima che circa il 70% dei mal di testa sorga in concomitanza di disfunzioni del tratto cervicale della colonna.

Proprio per questo motivo possiamo influenzare e modificare il decorso delle cefalee con la chiropratica, unica scienza specializzata nella cura della colonna e delle sue disfunzioni.

Il dottore chiropratico, dopo aver raccolto sufficienti informazioni dall’anamnesi e aver esaminato attentamente la funzionalità della colonna vertebrale, lavorerà, mediante opportuni e specifici aggiustamenti sulle vertebre e sulle estremità, per ristabilire il corretto equilibrio articolare, e muscolare, rimuovendo quelle interferenze che intralciano l’ottimale funzionamento del sistema nervoso e che spesso sono la causa primaria del dolore percepito.

Di fondamentale importanza però sono anche le indicazioni e i consigli che il paziente porterà a casa con sé al termine della visita. Queste vere e proprie “medicine” aiuteranno il paziente a migliorare gradualmente il suo stile di vita e a eliminare attraverso opportuni esercizi funzionali e consigli le cause del mal di testa.

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Scopri i benefici della camminata per il corpo e la mente con Chiropratica San Benedetto

Con Chiropratica San Benedetto proviamo a fare un po’ di luce su uno dei modi più salutari e più “facili” che sono a nostra disposizione per rimettersi in forma dopo le feste natalizie.

Camminare, infatti è sicuramente la forma di esercizio fisico più antica ed efficace che ha consentito all’uomo di svilupparsi e di raggiungere le aree più remote e selvagge del nostro pianeta. Scopriamo quali sono alcuni dei moltissimi effetti del camminare sul nostro organismo, e come imparare a farlo in maniera corretta al fine di massimizzare i potenziali benefici di questa piacevolissima e sicurissima forma di attività fisica.

Gli studi più recenti mostrano come camminare possa bruciare un percentuale di grassi più alta di qualsiasi altra forma di esercizio fisico, ancor di più se le nostre abitudini alimentari sono “pulite”. Camminando riusciamo ad attivare anche le fibre aerobiche (più piccole) dei muscoli, quelle che non riusciamo invece ad attivare con allenamenti ad alta intensità seppur aerobici, inoltre riusciamo ad incrementare l’apporto di sangue in tutti gli organi, migliorando allo stesso tempo il drenaggio linfatico che è importantissimo per rimuovere le sostanze tossiche che si accumulano all’interno del nostro organismo.

Dagli atleti professionisti agli amatori, camminare è l’attività migliore per cominciare ad allenarsi, dal momento che ha un bassissimo impatto stressante sul fisico, molto meno della corsa ad esempio, ma con effetti simili sul sistema cardiovascolare e muscoloscheletrico. Per coloro che hanno uno stile di vita sedentario cominciare con 10 minuti di camminata al giorno è semplice e può avere degli enormi effetti sulla salute, praticamente senza effetti collaterali.

Ci sono però delle importanti precisazioni da fare riguardo la tecnica di camminata, migliore e più naturale la tecnica, migliore sarà l’effetto benefico sulla salute. Quando non camminiamo in maniera “naturale”, a causa dei nostri difetti di coordinazione, a causa di sublussazioni della nostra colonna vertebrale, o perché abbiamo scelto delle calzature non adatte, o perché portiamo la spesa, non solo disturbiamo il nostro corpo ma anche il nostro cervello.

D’altra parte camminare in maniera naturale usando le braccia in maniera corretta e indossando calzature basse con una pianta larga può essere uno dei modi migliori per difenderci dal decadimento cognitivo a cui va incontro il nostro cervello. Infatti camminare migliora la comunicazione tra il nostro cervello e il nostro corpo, potenziando i nostri muscoli e sviluppando un migliore equilibrio.

Sono diverse le ricerche che hanno dimostrato come camminare migliori la memoria, le capacità di linguaggio, di ragionamento, di udito, di comportamento e quindi anche di apprendimento. Ogni passo che facciamo manda un impulso al nostro cervello attraverso il sistema nervoso, stimolando la vascolarizzazione cerebrale, e apportando più ossigeno e nutrienti, ai nuovi neuroni che cresceranno più numerosi perché appunto sollecitati da un ambiente favorevole.

Camminare potrebbe addirittura incrementare le dimensioni del nostro cervello e la salute del nostro sistema nervoso quindi del nostro corpo in maniera globale. Organizzarsi per essere in salute è semplice ed economico. Bastano un abbigliamento comodo e delle calzature adeguate. Per iniziare saranno sufficienti 30 minuti di camminata, che andranno poi incrementati gradualmente. Ogni passo che facciamo è un passo che ci allontana o ci avvicina dalla salute la direzione la scegliamo soltanto noi, nessun’altro.

Chiropratica San Benedetto si trova via Mario Curzi, 29/A a San Benedetto del Tronto. Per info 0735 593074 . Clicca QUI per visitare il sito ufficiale oppure QUI per la pagina Facebook