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Weedy Point: la cannabis light contro ansia e attacchi di panico

Secondo le stime degli esperti, circa un quarto degli austriaci soffrirà almeno una volta nella vita di un disturbo d’ansia, che si manifesta con sintomi come gli attacchi di panico. Le donne ne sono colpite circa il doppio rispetto agli uomini. Chiunque abbia già vissuto un attacco di panico conosce la sensazione di essere completamente in balia dell’ansia – una condizione che non si vuole assolutamente provare, soprattutto non regolarmente.

Un posto importante nel centro della ricerca è assicurato dal principio attivo CBD contenuto nella cannabis, il cui effetto è stato confermato più volte negli ultimi anni in studi e riportato da molti dei clienti Weedy Point.

Nel testo che segue Weedy Point desidera quindi fornire informazioni sui disturbi d’ansia e gli attacchi di panico, mostrarvi come ottenere aiuto e trattamenti naturali e spiegare gli effetti della CBD.

Cosa sono gli attacchi di panico?
Improvvisamente tutto inizia a girare, si inizia a sudare, a tremare, a vedere offuscata e il cuore batte forte – i sintomi di un attacco di panico possono essere di natura diversa e in molti casi non hanno alcuna spiegazione. Probabilmente la cosa peggiore di un attacco di panico o d’ansia: ti si avvicina di soppiatto, arriva all’improvviso e attacca così rapidamente e apparentemente senza motivo che spesso tira fuori il tappeto da sotto i piedi della persona colpita. Quando il sangue scorre, il cuore accelera e non ci si può più concentrare su ciò che sta accadendo in quel momento, ci si sente completamente impotenti.

Sintomi fisici e psicologici
La paura non è qualcosa che si può vedere, afferrare o concretizzare. È quindi difficile per chi ne è colpito descrivere il “problema”, soprattutto se qualcuno non è chiaro su ciò che ti sta succedendo. Per gli estranei, la paura e il panico spesso sembrano irrazionali e non sanno come aiutare chi soffre.

Le persone colpite spesso non sanno da tempo di soffrire di attacchi di panico e sono semplicemente alla loro mercé. A causa dei sintomi fisici come vertigini, palpitazioni e sudorazione, in molti casi il paziente consulta prima un medico di medicina generale. Poiché molti attacchi di panico non vengono diagnosticati correttamente, non sono rare le false diagnosi. Può accadere, per esempio, che le persone con un attacco di panico pensino di avere un attacco di cuore.

Come nasce la paura e come si scatenano gli attacchi di panico?
Fondamentalmente, la paura è un utile meccanismo di protezione del nostro corpo ed era un importante vantaggio per la sopravvivenza. Nel giro di millisecondi, la paura segnala al nostro corpo che un pericolo è imminente e a cui bisogna reagire.

Un attacco di panico è sempre temporaneo, poiché il corpo umano può rilasciare solo una certa quantità di ormoni come serotonina, cortisolo o insulina. Non è quindi possibile per l’organismo mantenere questo stato di panico in modo permanente. In una situazione di panico acuto è molto utile tenere a mente questo fatto e sapere che passerà di nuovo.

Anche se gli attacchi di panico sono temporanei, possono durare diverse ore. In confronto, questo è piuttosto raro; la maggior parte degli attacchi di panico dura solo pochi minuti. Nella maggior parte dei casi, l’attacco di panico dovrebbe aver raggiunto il suo apice dopo pochi minuti e dovrebbe ridursi di nuovo.

Tipi di attacchi di panico
In medicina si fa una distinzione di base tra quattro tipi di attacchi di panico, ognuno dei quali ha una causa diversa:

  • Un improvviso attacco di panico

Gli attacchi di panico improvvisi di solito si verificano senza un motivo apparente e possono essere attribuiti principalmente a un disturbo di panico.

In questo tipo di panico, gli attacchi d’ansia si verificano quando la persona interessata si trova in un certo luogo o si trova in una situazione spiacevole. Una situazione del genere potrebbe essere quella di viaggiare in ascensore o di trovarsi in una grande folla. Nei casi peggiori di questo disturbo d’ansia, la persona colpita non è più in grado di uscire di casa perché la paura è semplicemente troppo grande. A questo punto, però, a tutti coloro che soffrono di questo disturbo si consiglia di non ritirarsi e di non nascondersi troppo. Questo non fa che manifestare la paura e diventa sempre più difficile sopravvivere a queste situazioni.

  • Fobia sociale

Questo tipo di panico descrive la paura delle situazioni interpersonali ed è solitamente scatenato da altre persone in presenza delle quali gli interessati non si sentono a proprio agio o minacciati. Per i malati è difficile stabilire contatti o andare tra le persone e attirare l’attenzione.

  • Fobie speciali

Se si soffre di una fobia particolare, il panico è scatenato da certe situazioni e da certi fattori scatenanti. Possono essere fobie animali, paura dei germi o paura dell’altezza, per esempio. In questi casi, il fattore scatenante può essere chiaramente definito, motivo per cui la persona interessata dovrebbe pensare a una terapia di confronto. Poiché gli inneschi di solito non sono cose di tutti i giorni, evitare queste situazioni può anche essere d’aiuto.

Sintomi
Ogni persona deve essere considerata come un individuo a sé stante e reagisce in modo diverso alla paura e al panico. Un attacco di panico può anche verificarsi senza essere immediatamente un disturbo d’ansia. Ciò è riconoscibile dalla regolarità degli attacchi.

Il cannabidiolo aiuta con gli attacchi di panico?
Per il trattamento dei disturbi d’ansia e degli attacchi di panico vengono utilizzate diverse terapie e farmaci per alleviare e prevenire il manifestarsi dei sintomi sopra citati.

Gli psicofarmaci, che spesso sono accompagnati da gravi effetti collaterali, giocano un ruolo importante in questo. Non tutti i pazienti vogliono quindi ricorrere a farmaci prodotti chimicamente. Molte persone colpite sono quindi alla ricerca di alternative a base di erbe e nel frattempo giurano sul cannabidiolo (CBD). Oltre ai molti altri effetti positivi del CBD, come il dolore e le proprietà antinfiammatorie, i prodotti cannabidiolici hanno un effetto ansiolitico e sono ideali per il trattamento degli attacchi di panico.

Effetto della CBD
Il cannabidiolo (CBD) è un principio attivo estratto dalla pianta di cannabis ed è legale in Austria. È noto anche il principio attivo THC, che è responsabile dell’effetto inebriante sull’organismo quando si usa la cannabis.

Anche se il THC e il CBD sono chimicamente simili, differiscono molto nei loro effetti – mentre il THC ha più probabilità di scatenare l’ansia, il CBD ha un effetto rilassante e calmante. Il rapporto tra THC e CBD differisce tra i ceppi, quindi dipende interamente dalla pianta di cannabis.

 

Weedy Point ricorda che sono sempre attive le consegne gratuite a domicilio dei prodotti. Basta mandare un messaggio al 349 1513651.

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e leggi le recensioni su Google e Trip Advisor.

Il negozio, aperto h24, è in via Turati 101 a Porto d’Ascoli

Stop a mal di testa martellanti! Weedy Point spiega come contrastarli con la cannabis light

Quante volte capita di rientrare a casa dopo una lunga giornata di lavoro e trovarsi a fare i conti – una volta che la tensione della routine si allenta – con un mal di testa martellante, che non lascia scampo al relax serale? Si tratta di un’esperienza che tutti, con maggiore o minore frequenza, facciamo nel corso del tempo.

Molto spesso mettersi a letto non basta e si finisce per fissare il soffitto in attesa che il sonno arrivi, mentre il dolore non cessa di rimbombare e dare il tormento. Il mal di testa (o cefalea) è un disturbo molto comune, che spesso porta a consultare un medico per il timore che sia il campanello d’allarme di altre patologie. Nella cefalea cosiddetta ‘primaria’, che non è sostenuta da ulteriori malattie, si percepisce un dolore localizzato e palpitante dietro la testa: molto spesso si lega anche a una certa predisposizione nel soggetto. La causa scatenante solitamente è – come accennato – uno stress prolungato, che spesso è legato al lavoro. Ma anche l’insonnia e gli sbalzi ormonali possono innescarla. Il meteo che cambia, la percezione di certi odori particolari e persino l’esposizione a luci molto forti sono tutte potenziali cause di questo disturbo. Le persone che più sono soggette a cefalee sviluppano come un sesto senso e riescono a predirne la comparsa.

Tra i migliori rimedi naturali al mal di testa ai quali è possibile ricorrere c’è senza dubbio il CBD, utile anche nella fase della prevenzione del malessere. Il cannabidiolo, metabolita della cannabis sativa, sta infatti acquisendo una sempre maggiore popolarità anche in questo ambito per via delle sue proprietà rilassanti, ansiolitiche e antinfiammatorie (ma non solo).

Come agisce sul nostro sistema endocannabinoide 
L’utilizzo della cannabis mal di testa è una pratica antichissima. Oggi questa sostanza nella sua versione light sta conoscendo una grande ribalta, anche mediatica, dovuta alla (ri)scoperta delle sue molte proprietà positive. Studiosi ritengono che il CBD sia in grado di compensare una particolare mancanza nel nostro sistema endocannabinoide (ECS), che causa la comparsa del mal di testa. Il sistema endocannabinoide si occupa di regolare qualsiasi sensazione: dalla fame al malessere generico e non solo. Si ritiene che una carenza importante di anandamide – in pratica la molecola della felicità – possa legarsi alla comparsa di emicranie anche pesanti. Dunque, riuscire a colmare questa mancanza di endocannabinoidi naturali sembra davvero la soluzione migliore. Ecco spiegato il motivo per il quale molte persone scelgono di affidarsi, soprattutto la sera, a una dose light di cannabis emicrania sia con scopo preventivo che per combattere il dolore pulsante. Per quanto riguarda la modalità di assunzione, questa è in genere per via orale: si mettono poche gocce di olio sotto la lingua, prima di distendersi aspettando che faccia effetto. Ma qualsiasi metodo assuntivo – fumare, vaporizzare – andrà bene: basta fare riferimento alle personali preferenze, sempre sfruttando il binomio vincente formato da cannabis e mal di testa.

Anche il sonno migliora grazie alle proprietà rilassanti 
Le persone sempre più spesso preferiscono ricorrere al CBD piuttosto che ai farmaci da prescrizione: l’obiettivo è riuscire a ottenere una diminuzione – più sicura e veloce – del dolore legato alla comparsa delle emicranie più pesanti. In genere sono minori anche gli effetti collaterali connessi all’assunzione, come il mal di stomaco o i dolori ai muscoli. Riuscire a stabilire una routine assuntiva di CBD, soprattutto quando vi sia una personale predisposizione alla comparsa di cefalee, è dunque essenziale per uscire dal tunnel del malessere serale e ricaricare al meglio le pile. Anche perché le proprietà rilassanti del CBD possono essere di grande supporto per la risoluzione di ulteriori disagi – spesso connessi al mal di testa – come l’insonnia e l’ansia (oltre naturalmente allo stress causato dalle tensioni in ufficio). Anche per coloro che sono in grado di percepire l’arrivo del malessere e predire in un certo senso l’emicrania sarà utile ricorrere a questa sostanza: è perfetta per ridurre l’intensità dei sintomi, così come la frequenza della comparsa dei dolori alla testa. Utilizzare il CBD (l’olio da assumere per via orale o comunque la sostanza da fumare o vaporizzare) rappresenta dunque una nuova frontiera terapeutica nella lotta all’emicrania cannabis.

 

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Come curare l’ansia in modo naturale. Weedy Shop illustra gli effetti benefici della cannabis light

Cerchi un rimedio per curare l’ansia in modo naturale?

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato la capacità del CBD di contrastare i disturbi d’ansia, grazie alla sua interazione con i recettori Cb1 e CB2 e la serotonina, un importante neurotrasmettitore che regola diverse funzioni, quali ad esempio l’umore, il sonno, le emozioni.

Paura ed ansia sono delle risposte adattive del nostro organismo a potenziali minacce, messe in atto per la nostra sopravvivenza.
Spesso però queste risposte diventano eccessive e non più collegate a minacce reali, provocando sintomi fisici a volte particolarmente invalidanti tra i quali tensione tremore sudore palpitazione aumento del battito cardiaco vertigini nausea.

Si stima che ben 2,2 milioni di persone in Italia hanno sofferto nel 2015 di ansia cronica grave.

Per risolvere il problema si fa normalmente riferimento ai farmaci classici, che rientrano nella categoria degli:

  • Ansiolitici
  • Benzodiazepine
  • Antidepressivi

Questi farmaci per l’ansia però, portano con sé effetti collaterali, che specie nel lungo periodo, possono recare notevoli disturbi.

Per fortuna, ci sono altri rimedi naturali ed efficaci per affrontare il problema. Tra questi, il CBD, un componente naturale della Cannabis, che agisce sul sistema nervoso periferico, in modo efficace e senza effetti psicotropi.

Il CBD può, secondo diversi studi scientifici condotti, essere un validissimo aiuto nei seguenti casi:

  • Attacchi di panico
  • Stati d’ansia
  • Disturbo ossessivo-compulsivo
  • Ansia sociale
  • Disturbo post traumatico da stress
  • Ansia generalizzata
  • Tensione muscolare
  • Battito cardiaco accelerato

CBD e ansia, cosa dice la scienza

Nel 2015 è stata pubblicata sulla rivista Neuroterapeuthics la revisione degli studi condotti fino a quel momento volti a verificare gli effetti del CBD nel trattare gli stati d’ansia. I risultati confermano l’ipotesi iniziale e cioè che il CBD possa essere efficace nel ridurre gli stati d’ansia.

La revisione ha preso in esame 49 studi preclinici, clinici ed epidemiologici e ha incluso anche le ricerche fatte con tecniche di neuroimmagine (le tecnologie che permettono di studiare il metabolismo cerebrale).

Dalla revisione, curata da Esther M. Blessing, Maria M. Steenkamp, Jorge Manzanares e Charles R. Marmar della New York School of Medicine, è emerso che gli studi preclinici hanno dimostrato l’efficacia del CBD nel ridurre l’ansia provocata da molti disturbi come, ad esempio, il disturbo da stress post-traumatico, quello d’ansia generalizzata, quello ossessivo-compulsivo e molti altri.

È del 2018, invece, lo studio degli scienziati dell’Università di Washington, pubblicato sul Journal of Affective Disorders, che ha preso in considerazione un campione di persone decisamente consistente – più di 1.400 volontari e volontarie – per indagare l’efficacia dei prodotti a base di cannabis nei confronti di ansia e stress.

I ricercatori si sono avvalsi di un’applicazione (Strainprint), con cui i partecipanti indicavano i propri dati (raccolti anonimamente), la quantità e il tipo di cannabis usata e, infine, gli effetti riscontrati.

Dalle 12.000 risposte pervenute agli autori dello studio, è risultato che più della metà (il 58%) percepiva una netta riduzione dell’ansia. In particolare, la cannabis con alto contenuto di CBD e basso di THC è stata indicata come la più efficace per trattare ansia e depressione.

 

Per olii al CBD e informazioni contatta Weedy Shop al numero 3248169597.

Il negozio aperto H24 si trova in via Cesare Battisti 24, in pieno centro ad Ascoli. Consegne a domicilio e spedizioni gratuite.

Per maggiori informazioni: 324 816 9597. Se vuoi scoprire le tipologie di cannabis light disponibili, con le relative descrizioni, vai al sito http://www.weedy-shop.com Visita la pagina facebook: Weedy_shop_H24_ascoli_centro

Come curare l’ansia in modo naturale. Weedy Point illustra gli effetti benefici della cannabis light

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Numerosi studi scientifici hanno dimostrato la capacità del CBD di contrastare i disturbi d’ansia, grazie alla sua interazione con i recettori Cb1 e CB2 e la serotonina, un importante neurotrasmettitore che regola diverse funzioni, quali ad esempio l’umore, il sonno, le emozioni.

Paura ed ansia sono delle risposte adattive del nostro organismo a potenziali minacce, messe in atto per la nostra sopravvivenza.
Spesso però queste risposte diventano eccessive e non più collegate a minacce reali, provocando sintomi fisici a volte particolarmente invalidanti tra i quali tensione tremore sudore palpitazione aumento del battito cardiaco vertigini nausea.

Si stima che ben 2,2 milioni di persone in Italia hanno sofferto nel 2015 di ansia cronica grave.

Per risolvere il problema si fa normalmente riferimento ai farmaci classici, che rientrano nella categoria degli:

  • Ansiolitici
  • Benzodiazepine
  • Antidepressivi

Questi farmaci per l’ansia però, portano con sé effetti collaterali, che specie nel lungo periodo, possono recare notevoli disturbi.

Per fortuna, ci sono altri rimedi naturali ed efficaci per affrontare il problema. Tra questi, il CBD, un componente naturale della Cannabis, che agisce sul sistema nervoso periferico, in modo efficace e senza effetti psicotropi.

Il CBD può, secondo diversi studi scientifici condotti, essere un validissimo aiuto nei seguenti casi:

  • Attacchi di panico
  • Stati d’ansia
  • Disturbo ossessivo-compulsivo
  • Ansia sociale
  • Disturbo post traumatico da stress
  • Ansia generalizzata
  • Tensione muscolare
  • Battito cardiaco accelerato

CBD e ansia, cosa dice la scienza

Nel 2015 è stata pubblicata sulla rivista Neuroterapeuthics la revisione degli studi condotti fino a quel momento volti a verificare gli effetti del CBD nel trattare gli stati d’ansia. I risultati confermano l’ipotesi iniziale e cioè che il CBD possa essere efficace nel ridurre gli stati d’ansia.

La revisione ha preso in esame 49 studi preclinici, clinici ed epidemiologici e ha incluso anche le ricerche fatte con tecniche di neuroimmagine (le tecnologie che permettono di studiare il metabolismo cerebrale).

Dalla revisione, curata da Esther M. Blessing, Maria M. Steenkamp, Jorge Manzanares e Charles R. Marmar della New York School of Medicine, è emerso che gli studi preclinici hanno dimostrato l’efficacia del CBD nel ridurre l’ansia provocata da molti disturbi come, ad esempio, il disturbo da stress post-traumatico, quello d’ansia generalizzata, quello ossessivo-compulsivo e molti altri.

È del 2018, invece, lo studio degli scienziati dell’Università di Washington, pubblicato sul Journal of Affective Disorders, che ha preso in considerazione un campione di persone decisamente consistente – più di 1.400 volontari e volontarie – per indagare l’efficacia dei prodotti a base di cannabis nei confronti di ansia e stress.

I ricercatori si sono avvalsi di un’applicazione (Strainprint), con cui i partecipanti indicavano i propri dati (raccolti anonimamente), la quantità e il tipo di cannabis usata e, infine, gli effetti riscontrati.

Dalle 12.000 risposte pervenute agli autori dello studio, è risultato che più della metà (il 58%) percepiva una netta riduzione dell’ansia. In particolare, la cannabis con alto contenuto di CBD e basso di THC è stata indicata come la più efficace per trattare ansia e depressione.

 

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Ansia, attacchi di panico, depressione, insonnia? Weedy Point illustra alcuni studi sull’effetto calmante del CBD

Il CBD o Cannabidiolo ha guadagnato popolarità negli ultimi anni grazie alle molte pubblicazioni scientifiche che ne spiegano i benefici per la salute umana. I risultati di alcuni studi riguardanti il trattamento della depressione sembrano essere promettenti. La depressione colpisce circa tre milioni di persone in Italia, spesso con ricadute significative sulla qualità della vita di soggetti e famiglie coinvolte e il numero sembra destinato ad aumentare. Non stupisce pertanto che sempre più scienziati si stiano interrogando sui legami tra CBD e depressione.

Covid e depressione: quali conseguenze?
L’OMS evidenzia una vera e propria emergenza, dal momento che la pandemia da coronavirus avrebbe aggravato la situazione, aumentando il numero dei depressi di circa 200.000 unità. Sommati ai soggetti già conteggiati dall’Istat, la depressione raggiungerebbe i numeri del diabete, questo ci basta per capire la diffusione di questa patologia.

CBD: un antidepressivo naturale?
Il CBD già negli studi iniziali ha dato risultati molto interessanti come trattamento sia per la depressione che per l’ansia, oltre ad avere ridotti effetti collaterali.

Uno studio del 2014 indica come l’olio di CBD abbia un’interazione positiva con i recettori della serotonina nel cervello. La serotonina è in grado di influire sullo stato emotivo di una persona e sulle sensazioni di benessere o felicità. Per questo motivo equilibrare i livelli di serotonina è spesso una strategia efficace per le persone con depressione.

Anche alcuni test condotti su modelli animali hanno fornito prove su come il CBD sia effettivamente d’aiuto per curare la depressione. Uno studio del 2018 ha dimostrato l’attività antistress e antidepressiva del CBD in questo tipo di modelli, indicando il CBD come un promettente antidepressivo ad azione rapida.

Uno studio del 2019 rileva come i farmaci antidepressivi ora in commercio impieghino settimane per iniziare a funzionare oltre ad avere un’efficacia relativamente bassa. In questo esperimento il cannabidiolo dimostra avere un effetto antidepressivo rapido e prolungato in diversi modelli animali, senza alcuni dei comuni effetti collaterali di questi farmaci come insonnia, disfunzione sessuale, sbalzi d’umore e agitazione. Attenzione, questo non significa che il cannabidiolo pur offrendo questi vantaggi sia un sostituto di questi farmaci. Nessuno dovrebbe smettere di utilizzare i farmaci prescritti dal proprio medico se non dopo averlo consultato. Interrompere farmaci prescritti può causare effetti collaterali gravi.

Disturbi del sonno, CBD e depressione
Depressione e disturbi del sonno risultano essere strettamente collegati. Più del 90% delle persone colpite da depressione lamenta disturbi del sonno, difficoltà ad addormentarsi o anche risvegli mattutini precoci. Il CBD contenuto nell’olio di Cannabis si è dimostrato utile nel trattamento di disturbi come il bruxismo, andando a rilassare il tono muscolare di chi digrigna la mascella. Si è inoltre mostrato efficace nel ridurre problemi come insonnia o in grado di migliorare la qualità del sonno dilatando la fase di sonno rem. Migliorare questi aspetti significa migliorare l’umore di una persona depressa e la sua capacità di gestire la propria condizione in generale.

CBD contro la depressione: cenni storici
L’uso di cannabis sativa o canapa in Europa era molto esteso alla fine dell’800 per il trattamento di depressione, disturbi del sonno, attacchi di panico o spasmi. Nella prima metà del 900 le medicazioni con cannabinoidi caddero quasi in disuso. Questo successe in parte perché gli scienziati non riuscirono a individuare la struttura chimica della pianta e in parte a causa di interessi economici della nascente industria chimica e farmaceutica.

CBD contro ansia e panico
Alcuni studi sugli esseri umani dimostrano come il CBD possa essere utilizzato per altri problemi normalmente associati alla depressione, come ansia o attacchi di panico. A tal proposito una pubblicazione del 2017 evidenzia come sia in modelli umani che animali il CBD sia riuscito ad avere un’azione anti-panico nei soggetti partecipanti alla sperimentazione. Secondo gli autori attacchi di panico inaspettati e ricorrenti colpiscono almeno il 5% della popolazione mondiale. In particolare hanno riscontrato come una singola dose di cannabidiolo da 300 milligrammi sia riuscita a determinare una notevole diminuzione dei livelli di ansia dopo un test in cui veniva simulata la situazione di parlare in pubblico. Con una dose di CBD da 600 mg è stata rilevata una significativa riduzione di ansia in persone con disturbo d’ansia o fobia sociale.

Parlare in pubblico è spesso fonte di preoccupazione per moltissime persone e il CBD si è dimostrato in grado di ridurre i livelli di ansia

Il CBD è sicuro?
Il CBD si è dimostrato sicuro per tutta una serie di applicazioni terapeutiche, compreso il trattamento di disturbi psichiatrici e non. Questo aspetto, affermano gli autori, lo rende interessante per un uso clinico su malattie neurologiche, ansia, depressione, disturbo bipolare, psicosi, disturbi del sonno e autismo. Un dosaggio alto, superiore ai 900mg come singola dose non ha determinato problemi nei partecipanti agli esperimenti come rileva questa ricerca.

Il National Institute on Drug Abuse conferma la sicurezza del CBD citando 25 studi a sostegno, secondo cui non sono stati riscontrati effetti collaterali significativi usando un’ampia gamma di dosaggi e modalità di somministrazione. Ricordiamo che il NISA è l’ Istituto nazionale sull’abuso delle droghe facente parte del Dipartimento della salute del governo federale degli Stati Uniti d’America. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità o OMS si è espressa da tempo affermando che “il cannabidiolo non sembra avere un potenziale di abuso o causare danni”.

Siamo ancora agli inizi ma questo estratto della cannabis verrà studiato sempre di più visto le enormi potenzialità quindi abituiamoci a conoscerlo sempre meglio.

 

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Ansia, attacchi di panico, depressione, insonnia? Weedy Point spiega l’effetto calmante del CBD

Visto il periodo molto delicato, dove i media, i giornali nazionali e locali, i social non fanno altro che bombardarci di notizie sul Covid, Weedy Point vi propone una valida alternativa ai problemi sociali mediante il CBD e il suo utilizzo contro l’ansia (vi invita inoltre a andare sul suo profilo Google per leggere le centinaia di recensioni che possono confermare che i prodotti Weedy Point sono una valida alternativa ai farmaci per ansia e gli attacchi di panico….e non solo)

È questa la nuova frontiera.

Ansia, attacchi di panico, depressione, insonnia: questi disturbi nell’era contemporanea sono sempre più diffusi, così come i trattamenti farmacologici per affrontarli. Sembra ormai automatico rivolgersi a un medico se si soffre di forti attacchi di ansia e il medico solitamente prescrive farmaci come se fossero caramelle. Ecco che allora alcuni hanno iniziato a pensare di utilizzare contro l’ansia altri tipi di rimedi, un po’ più naturali e con minori controindicazioni. Tra questi rimedi, come sarà spiegato nell’articolo, c’è l’utilizzo di CBD contro ansia e attacchi di panico o altri tipi di disturbi psicologici.

CBD contro ansia e depressione

L’ansia è uno stato di paura generalizzata che ci impedisce di svolgere le normali attività, spesso causata dallo stress. Quando lo stress è moderato, esso non solo non fa male ma è persino benefico, perché ci spinge a dare il massimo per portare a conclusione i nostri progetti. Quando però esso supera una certa soglia diventa negativo e ingestibile: sopraffatti dalle cose da fare, ci sentiamo incapaci di rispondere alle troppe sfide che ci vengono poste, e reagiamo spesso evitando ogni tipo di problema che ci si presenta, cercando di negarlo e di rimuoverlo perché troppo impegnativo. Ecco che allora subentra l’ansia, quello stato costante e sottile di nervosismo, di pericolo, di minaccia non ben definita. Si tratta di uno stato d’animo estremamente spiacevole e logorante, e faremmo di tutto per sottrarci ad esso.

Il CBD può aiutare a combattere stati di ansia lieve e moderata, a rilassarci e a riprendere il controllo di noi stessi, delle nostre sensazioni. Da tempo gli studiosi valutano gli effetti del cannabidiolo come rimedio ad ansia e depressione, e i risultati sono incoraggianti: l’olio di CBD, ossia una delle formulazioni più diffuse ed efficaci contenenti CBD, si è rivelato estremamente utile, al dosaggio indicato, per il trattamento di stati di ansia e di depressione. L’utilizzo di CBD contro ansia e depressione si è rivelato molto efficace, e non dannoso per l’organismo; favorisce il rilassamento e secondo alcuni, oltre all’ansia, porterebbe sollievo anche ad altri più gravi disturbi connessi all’ansia, vale a dire il disturbo post traumatico da stress e il disturbo ossessivo-compulsivo.

CBD contro l’ansia sociale

L’ansia non è l’unico disturbo, come abbiamo detto, che può essere trattato facendo ricorso al CBD e ai prodotti contenenti CBD. E’ doveroso premettere che il CBD è molto diverso dalla cannabis e dal THC, che ne rappresenta il composto psicoattivo che dà dipendenza; il cannabidiolo non dà assuefazione, produce soltanto effetti benefici (al dosaggio appropriato) come antinfiammatorio, anticonvulsivante, analgesico, e vari altri utilizzi; è efficace, come abbiamo detto, anche contro l’ansia, la depressione, l’insonnia e altri disturbi psicologici.

Secondo alcuni test clinici effettuati, il CBD sarebbe efficace anche per trattare disturbi specifici come l’ansia sociale. Chi soffre di ansia sociale è portato a ridurre al minimo i contatti sociali e con le altre persone, perché questi sono fonte di angoscia che si manifesta con disturbi anche fisici (tremore, sudorazione eccessiva, tachicardia, vertigini, secchezza delle fauci ecc.).

Progressivamente c’è un ritiro sociale del soggetto, che oltre a chiudere i contatti con gli amici e le altre persone sperimenta problemi anche con le attività quotidiane e lavorative; si tratta dunque di una condizione estremamente invalidante che va affrontata seriamente, rivolgendosi a uno psicologo o a un serio professionista in grado di aiutarci.

Però un valido aiuto ci può arrivare anche dal cannabidiolo, che secondo vari studi sarebbe in grado di favorire il rilassamento e il benessere, e aiutare quindi anche contro l’ansia sociale e la paura di trovarsi in pubblico con gli altri. Alcuni riferiscono che dopo avere assunto CBD in gruppo con gli amici si sentivano molto più socievoli, espansivi e portati ai rapporti sociali.

Effetti del CBD contro l’ansia: come agisce?

Come fa il CBD ad agire contro l’ansia? Semplice: il CBD stimola numerose connessioni neurali all’interno del cervello, diventando in grado di alleviare l’ansia. Si tratta di studi finora condotti principalmente su animali (dunque occorre cautela nell’attribuire miracolosi poteri all’olio di CBD); ma gli studi sono promettenti e sembrano mostrare che il CBD svolga effettivamente un ruolo terapeutico in presenza di stati di ansia e di panico (sì, persino contro l’ansia da prestazione).

Il CBD agisce anche contro la depressione, causata (in pochissime parole) anche da una riduzione dei livelli di serotonina; il CBD sembra incrementare il livello della serotonina al nostro interno. In ciò agisce esattamente come i farmaci SSRI (inibitori della ricaptazione della serotonina), farmaci utilizzati appunto per la cura di sindromi depressive.

Altri studi clinici hanno mostrato una notevole riduzione dell’ansia in pazienti che assumevano olio di CBD. L’olio di CBD sembra dunque mostrare un ottimo potenziale nella cura dell’ansia e dei disturbi ad essa associati.

Ma qual è il dosaggio indicato per l’olio di CBD contro l’ansia? La risposta è che dipende. Si inizia solitamente con il dosaggio minimo consigliato per la cura di questi disturbi, e poi si aumenta progressivamente, valutando gli effetti volta per volta.

 

Fumare CBD contro l’ansia. Quali sono gli effetti della cannabis mediante combustione?

Sono stati fatti ulteriori studi per valutare l’efficacia del cannabidiolo tramite combustione per il trattamento di ansia e panico. I risultati sono stati positivi e incoraggianti: tramite l’assunzione di cannabidiolo ad alti livelli (oltre il 9% di concentrazione) e di THC a bassi livelli (concentrazione intorno al 5%) si mostrava una forte diminuzione delle sensazioni di ansia e timore e un forte incremento dei livelli di benessere e di serenità.

Questo studio serve dunque anche a smentire la credenza secondo la quale l’effetto benefico andrebbe attribuito al THC e non al cannabidiolo; il THC in questi casi non era il componente principale, anzi. Secondo questa ricerca inoltre i farmaci antidepressivi si rivelerebbero efficaci soltanto nel breve termine, mentre il CBD potrebbe funzionare anche nel medio e lungo termine in seguito a interruzione nel consumo di cannabis.

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