Malgrado il fatto che il “National Cancer Institute” negli Stati Uniti abbia già affermato che la Cannabis sia una funzione di sollievo ma anche di possibile cura in caso di cancro, per alcuni rimane una leggenda urbana. Oggi altri due recenti studi, di cui uno proviene della prestigiosa università di Harvard, confermano che la Cannabis e le sue componenti hanno delle proprietà attive contro certi tipi di cancro.
Sapevamo che la Cannabis usata dalle persone colpite dalla malattia del secolo, ovvero il cancro, poteva aiutare loro a gestire meglio gli effetti collaterali delle terapie dello stile chemioterapia.
Dopo le numerose testimonianze di persone che ritrovarono la dignità di una vita quasi normale usando la Cannabis in parallelo al loro trattamento, oggi la bella verde si impone sempre di più come la medicina moderna.
Chi di noi oggi non ha attorno a se una conoscenza un parente, un amico/a colpito/a da questo male? Il cancro è ovunque, in quasi tutte le famiglie italiane, da lontano o da vicino.
Le cause sono multiple, quasi tutte legate alla vita moderna ed il suo modello economico. Le soluzioni sono poche, ma dalla Cannabis arrivano nuove speranze.
Messa da parte per anni per colpa della proibizione, oggi è sempre più permesso per i scientifici fare esperienze con la Cannabis. Alla luce dei risultati che ne emergono, c’è da chiedersi perché questo stesso divieto duri da cosi tanto tempo?
Non possiamo parlare di Cannabis e cancro senza nominare il famoso Rick Simpson che fu uno dei primi ad aver avvertito del potenziale della Maria contro il cancro. In effetti quel signore di origine canadese, dopo aver scoperto di avere un tumore alla pelle, si è curato con successo e in pochi giorni applicando un estratto di Cannabis direttamente sull’epidermide.
Ottenuto grazie al procedimento di estrazione dei Cannabinoidi con l’utilizzo di solventi come l’alcool puro, Rick Simpson ha offerto dal 2003 il suo olio di Cannabis gratuitamente a oltre 5.000 pazienti. Affetti da varie patologie, tra cui tutti i tipi di cancro, leucemia, melanoma, diabete, dolore cronico, verruche, infezioni virali o batteriche … i malati dicono ottenere risultati convincenti.
Rick afferma che il 70% dei pazienti che seguono il suo protocollo si libera dal cancro ingerendo 60 grammi di olio di Cannabis di alta qualità. Specifica inoltre che per i casi in cui è purtroppo troppo tardi per curare la malattia, il suo olio consente almeno di migliorare la qualità della fine della vita del paziente, in modo che possa morire con dignità.
Per esempio, i ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute dell’Università di Harvard sono stati in grado di scoprire che una molecola di Cannabis sia particolarmente promettente. Nel loro studio, indicano che una delle molecole di Cannabis chiamate “flavonoidi” sia efficace nel trattamento del cancro del pancreas. Con un tasso di sopravvivenza per questo tumore di solo 20%, questa scoperta suscita grandi speranze.
I “flavonoidi” si trovano in molte piante, frutta e verdura. Tuttavia, nel contesto del trattamento del cancro, la sua forma FBL-03G, proviene solo dalla Cannabis.
Questa scoperta aumenterebbe drasticamente il tasso di sopravvivenza, che è attualmente dell’8% su cinque anni. Se il cancro del pancreas colpisce solo il 3% di tutti i malati di cancro negli Stati Uniti, nel 2020 è la seconda causa di decesso per cancro.
Inoltre, un esempio ancora più significativo oggi lo abbiamo per le persone con diagnosi di glioblastoma, il tumore più comune e più maligno del cervello, di solito hanno una prognosi sfavorevole e i recenti progressi nella ricerca non sono riusciti a migliorare significativamente il loro tasso di sopravvivenza.
Pubblicando i loro risultati sul Faseb Journal, Gross e i suoi colleghi hanno studiato le cellule di glioblastoma umano e canino. Hanno prima testato gli effetti su queste cellule con dell’isolato che ha un tasso al 100% di CBD, e anche con estratto di CBD, che contiene pure piccole quantità di altri composti naturali come flavonoidi e THC.
Dopo alcune ricerche, gli scienziati hanno scoperto che il CBD rallenta la crescita delle cellule di glioblastoma da esseri umani e cani. Sembra esserci una differenza significativa con l’estratto di CBD rispetto a questo effetto, ricordando l’importanza dell’effetto “entourage”.
Gross e i suoi colleghi hanno in programma di valutare gli effetti del CBD sugli animali con glioblastoma. In attesa del successo di questa ricerca, sperano di iniziare studi clinici sul CBD come trattamento per il cancro al cervello nel “Colorado State Veterinary University Hospital“.
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